I love fotolandia! sconti per prenotazioni via internet
 
[piko!] said: _questa è l'immagine che probabilmente non stai vedendo. l'accessibilità in questo caso raggiunge livelli stratosferici.
\\ _su questo spazio è vietato scrivere maiuscolo:.
questa è l'ennesima rumorosa pagina automaticamente generata da un calcolatore silente di nome [piko!], chiuso in un armadio e per questo poco incline alla sopportazione di utenti che puntualmente molesta con interventi poco educati. unico vezzo imposto è lo scriver tutto minuscolo.

screzii e scherzi provenienti dalle urticanti risorse del calcolatore dittatoriale [piko!], motore dell'intero sito.

[piko!] pone di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.



di piko! (del 04/05/2008 @ 19:16:24, in _muy felìz :., linkato 1745 volte):.

non trovo più modo di sentirmi creativo (ovvero: come dovrei, pronto ad affrontare lo spazio bianco) se continuo a navigare su internet.
trovo sempre un numero imprecisato di novità che mi lasciano su due piedi affascinato, ma che mi inducono a considerare il mio lavoro un'anticaglia. quando invece so benissimo che potrebbe non esserlo, se solo avessi la forza di non tradirmi con idee altrui.

ho deciso quindi le seguenti:

1) non modificherò più radicalmente (quel che chiamano restyling) i miei siti internet. ovviamente escludo il caso in cui il restyling sia dovuto a motivi tecnici o di usabilità (totale sostituzione dei meccanismi sottostanti l'interfaccia).
dico quindi oggi che, se mai sopravviveranno al tempo, i miei spazi su internet saranno antiquariato del web fra appena 3 anni.

2) utilizzerò lavori altrui in maniera indiscriminata, come internet mi insegna. di questo concetto farò un cavallo di battaglia, tanto possiedo i mezzi necessari per riprodurre anche una scadente immagine larga 600 pixel in stampe di 5 metri. non una stampa, ho detto, ma stampe.
perchè visto che non credo al diritto d'autore, e ringrazio internet per avermelo fatto capire due anni fa, voglio andarci fino in fondo.

3) non dedicherò tempo a progetti che tentino di esser in competizione con una realtà già affermata. quasi mi viene voglia di dire che voglio far tutto da solo. ma è più corretto dire che dedicherò tempo a collaborazioni alla pari, anche se son rare le opportunità.
il concetto principale è raggruppare chi, come me prima di oggi, tenta di ritagliarsi uno spazio non capendo che la concorrenza è enorme. oramai anche nelle nicchie (di chi produce etere, informazione o fuffa che sia - beni di non primaria necessità, anche se sono una componente importantissima del mio benessere psichico) c'è un'assurda competizione .
allora al posto di centocinquanta prodotti buoni, è meglio raggruppare il meglio di tutti e tirarne fuori uno che entri nel commercio reale e sia ottimo.

sono fiducioso nel riuscire a produrre mie idee, nella speranza che siano nuove.
penso che nessuno potrà mai tenere sotto controllo una tale mole di nomi e di informazioni.
credo che questo mio stato d'animo sia trasmissibile in qualsiasi professione. lo specchio del mondo è enorme, ma qualcuno dovrà pur riuscire a domarlo.

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di piko! (del 03/05/2008 @ 19:19:57, in _muy felìz :., linkato 2024 volte):.

la televisione ci rende ciechi, diminuisce la nostra capacità di pensare; e allo stesso tempo non porta libertà allo spirito. agisce come la schizofrenia: ci mette in testa immagini di realtà che sono fuori dalle nostre esperienze, producendo falsità ed alterazione.

la televisione è corruzione per definizione, porno per vocazione. non è finestra ma vetrina. fa male soprattutto a chi la fa, accentuando le malattie della personalità. come falene attirate dai riflettori, persone che son normali diventano dei format viventi. chi scrive per la televisione, provoca con quel che esiste, preparando la trappola. è la gente che si suicida, perchè si: la vanità è il motore del mondo.

la tv va presa in piccole dosi. cominci a fare zapping e a vedere cinque programmi contemporaneamente. e non ti soddisfa nessuno. ti innervosisci, ma non spegni, perchè ti si addormenta il carattere.
troppe gratificazioni vengono oggi dallo spingere un bottone. potremmo ad un certo punto dimenticarci di avere un corpo.

oltre a porno la tv è necrofilia. gli stessi telegiornali sono diventati assurdamente violenti. gli omicidi in italia non son mai stati così pochi da decenni, eppure sembra il contrario. solo un tipo di omicidi è aumentato: quelli commessi da familiari. appunto in casa: dove il telecomando ha sostituito il dialogo.

penso che toglierò da casa mia l'antenna televisiva.
questo non vuol dire che rinuncerò al cinema.
ma non voglio che a cena, con compagne, amici e figli, si stia in silenzio ad ascoltare anche solo una cosa che non ci tocca in prima persona.

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di piko! (del 01/05/2008 @ 19:52:51, in io contro tutti, linkato 3869 volte):.

torneranno le liste on-line?
si. basterà aspettare e continuare a richieder trasparenza. le dichiarazioni dei redditi dovrebbero esser solo un inizio. ci son dati ancor più importanti, come graduatorie per assunzioni ed appalti, che andrebbero resi disponibili a tutti i cittadini. come le stesso tremonti ha raccontato su rai2 in conclusione di campagna elettorale.
anche se l'attuale governo ed il welfare saranno davvero due sconosciuti.

è successo che il 30 aprile 2008, miracolo italiano, sono finite su internet tutte le dichiarazioni dei redditi 2005 in un consuntivo contenente nome, cognome, data di nascita, reddito dichiarato e tipo di dichiarazione effettuata, divise per le varie agenzie delle entrate presenti per ogni comune.

cominciata subito la caccia all'evasore, il server si è intasato, se n'è accorto il garante della privacy ed il 30 sera era già tutto off-line. si, perchè in italia si fanno queste cose a tradimento, senza dirlo a nessuno.
non credo che qualcuno sia riuscito a scaricare tutto, anche perchè dovrebbero esser 4 giga di liste in formato testo semplice. ovviamente le città più grosse (milano, torino, roma) son disponibili via peer to peer, ed io stesso possiedo una raccolta con un'ottantina di files/città completi.

peccato non aver scaricato quello di ferentino: l'avrei appeso volentieri in piazza per farci quattro risate.
si è scoperto che gente con due ferrari dichiara 6.000 euro, e che i gioiellieri dichiarano meno di un imbianchino.
e anche che beppe grillo dichiara davvero soldoni, quando invece nei suoi spettacoli diceva di incassare sui 300.000 euro.

la risposta del beppe è deboluccia, perchè dice che mettendo in piazza le dichiarazioni, è facile aggiustare il tiro sulle richieste di pizzo e fare una lista di ville da rapinare.
ma molti dei commentatori di quel post cominciano a chiedersi come giudicare il fatto che l'idolo dei precari sia contrario, in questo caso, alla trasparenza che offre la rete. perchè il fatto che guadagni onestamente 4 milioni di euro non da fastidio a nessuno (attenzione gente: la distinzione è tra ladro ed onesto, non tra ricco e povero! evviva i ricchi onesti che dichiarano il giusto. capito, giornalisti?)

secondo me tutta la questione è riconducibile a:

- creare una situazione di disagio per il prossimo governo targato berlusca;

- infangare beppe grillo: anche se in italia servirebbero 15 personaggi come lui, è facile fare il paladino dei diritti e dei precarii quando guadagni 4 milioni d'euro l'anno;

e tutto si risolve con il fatto che comunque è possibile richiedere la stessa lista al comune (già constatato di persona).
è stata messa su internet per comodità e trasparenza, e risparmierebbe un pizzico di lavoro burocratico agli uffici. invece no, perchè la trasparenza in italia non è un valore condiviso.
penso ai paesi scandinavi in cui basta un sms per sapere quanto guadagna il tuo vicino di casa.

la soluzione giusta per me è trasportare tutta l'amministrazione pubblica sul web, perchè tutto questo garantismo favorisce solo i disonesti.
e di certo i rapinatori non è che stanno a controllare la dichiarazione: guardano effettivamente se hai la villa con la ferrari.

c'è stato un tipo che ha detto questa cosa, davvero curiosa:

"Ho potuto verificare con un paio di click che due delle tre persone che hanno richesto di lavorare nella mia ditta guadagnavano (nella ditta a noi concorrente) molto meno di quanto dichiarato. Quindi ho ritoccato la nostra offerta con un risparmi di oltre 1.000 euro al mese per i prossimi tre anni! Grazie Prodi!!! Spero escano anche le API del sistema così da poter semplificare ulterirormente e magari lanciare un sistema automatico per facilitare l'head hunting (lista nomi dei candidati, target di stipendio che offre il cliente dell'agenzia, eta' media richiesta = nomi selezionati con un risparmi enorme sulla valutazione del potenziale stipendio per il candidato) e/o decidere quanto offrire come stipendio a chi invia il proprio curriculum."

PANNELLA - Inevitabilmente, è scoppiata anche la polemica politica: «Non capisco quale problema ci sia» attacca Marco Pannella. «A una funzione pubblica, corrisponde un servizio pubblico», osserva il leader storico dei Radicali, sottolineando che la privacy non è un concetto che lo entusiasma, perché «è necessario far prevalere il diritto di sapere piuttosto che quello di essere ignorati».

VISCO: FATTO DI DEMOCRAZIA - Dopo le prime critiche all'iniziativa, è stato lo stesso viceministro all'Economia, Vincenzo Visco, a dichiarare che si tratta di «un fatto di trasparenza, di democrazia». «Non vedo problemi - ha aggiunto - c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano. Era già pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi».

in conclusione: torneranno le liste di nuovo online?
presumibilmente si.
se è possibile richiederle al comune senza particolari procedure, non vedo perchè non vadano rese disponibili in rete.
forse è il primo passo per una maggiore trasparenza di bilanci, graduatorie, appalti.



nel frattempo mi son sollazzato a cercare gente nata il mio stesso giorno: 17 giugno 1982.
non ho putroppo le liste di tutta italia. so però che c'è un altro marco infussi a prato.
era tempo che sognavo di farlo! quasi mi ero convinto a creare una community che raggruppasse i nati lo stesso giorno, per verificare se l'oroscopo poi un pizzico è vero, riguardo il carattere o le particolari inclinazioni di una persona.
ora invece sono più indirizzato verso un'applicazione per facebook che ti dia modo di vedere i nati il tuo stesso giorno, magari con qualche funzionalità che descriva l'umore di una giornata: appena posso la scrivo.

se la luna crea le maree, può la congiuntura dell'universo intero non aver alcuna influenza sulla gestazione, e sulle persone?

ecco la lista provvisoria:

GABRIELIDES SOTIRY GABRIEL VASCO
SECCIA CARLO
TARLI STEFANO
TARTAGLIA FEDERICO
TASSONE SILVIA
TELLONE DANIEL
VEND ITTI ANDREA
BORDASCO DANIELE
BRINZAGLIA MICHELE
VILLAFUERTE MATURRANO MIGUEL ANGEL
ZHU LAIYA
ZOLA SONIA VALENTINA
DAL BEN DEBORA
ABDOU HAMADA
ALBERICI GIOVANNI
BAJANA LOPEZ VARINYA PATRICIA
COSTA GIUSEPPE SALVATORE
BERNARD FEDERICA
PARPAGIOLLA DEBORAH
TRAVELLA VASCO
VALENCIA LONDONO ELIZABETH
NEGRELLO SARA
ZHENG JUN LU
DE PASQUALE LUDOVICO
LA ROCCA PASQUALE
LOMBARDI PASQUALINA
GARGANO BARBARA
BUCELLA BARBARA
DI LORENZO RICCARDO
FERRI DANIELA
RUSCIO MIRIAM (la conosco!)
COSTRINO SONIA
DEL GAUDIO ALDO
RICCI ALESSANDRA
CATANEO ENRICO
CARNEVALE STEFANO
D'ORSI ALFONSO
CARRONE DIEGO
RIPEPI DANIELE
BINASCO BEATRICE ELENA
RIZZITELLI MARCO
BOBARNAC IULIANA
GENETIN LORENZA
SARTI DANIELE
CATANIA DOMENICO
GULLOTTA BARBARA
MOANGA MARIUS
RIZZITELLI CINZIA
CRUCITTI ANTONIA
NOTO VERONICA
PIZZIGONI ELEONORA
RAIOLA SILVIA
MARZILIANO DAVIDE
GODINHO ROMULO HENRIQUE
MATTEI ALESSANDRO

cari coetanei in lista, se capitate qui, contattatemi. vi voglio bene a prescindere da tutto.

[piko!] said: _se clicchi qui leggi gli articoli @05nov2003gmt+01:00 permalink   [piko!] said: _storico storico  [piko!] said: _sei vuoi stampare questo articolo devi esser decisamente fuori con l'accuso... [piko!] print
 
di piko! (del 23/04/2008 @ 16:39:01, in _muy felìz :., linkato 1823 volte):.

ho conosciuto linux nel 2002, con mandrake che non ho mai installato, poi nel 2003 con red-hat e knoppix.
nel 2005 scientific linux del cern, fedora, debian e qualche riga di gentoo ( :/ aagh!) mi hanno entusiasmato.
l'anno scorso per un set visivo ho usato dyne:bolic & pure:dyne, due distro live di linux, ed è stata sinfonia.
ed ecco ubuntu / kubuntu / edubuntu / xubuntu / fluxbuntu (-ubuntu: anc.afr. "humanity to others") che girano anche sui miei computer vecchiotti!

ho scritto quindi a ubuntu per ringraziarli di esistere, spiegando quel che faccio rimediando pezzi vecchi e riassemblando pc che sei anni fa avrebbero fatto gola a chiunque. di tutta risposta mi hanno mandato 17 copie di ubuntu (con due per architetture 64bit), 15 di kubuntu e 15 di edubuntu!

si vede subito però la differenza tra olanda ed italia. loro mi dicono che arriva fra 4 mesi, ed invece me lo spediscono dopo 2 settimane. mi recapitano un pacco di tale importanza gratuitamente, con scritto chiaro e tondo copia, modifica e ridistribuisci (ovvero l'esatto contrario del dannato copyright) più un messaggio personale ed adesivi. arrivato in italia invece, il solito furbone delle poste (perchè di un impiegato di poste italiane spa si tratta!) distrugge il pacco e mi fa arrivare a casa quel che resta, raffazzonato alla meglio.

eh no!

al di là del fatto che mi capita spessissimo che qualcuno si metta a curiosare tra la mia posta (comprese lettere in carta normale, e questo già non mi va), ma mettiamoci pure che poi a casa non arriva per niente quel che deve arrivare e mi arrabbio!
quindi: poste italiane deve fallire. affidatevi a fedex, ups oppure sda, che i pacchi arrivano sani e salvi, senza ammaccature o prelievi, e soprattutto in tempo.

ora allegramente distribuirò il tutto in giro.
mi raccomando: passiamo tutti a linux. arriverà il momento che quelle ciofeche di sistemi operativi microsoft saranno sepolti, e che grandi ditte come adobe, max, ableton, apple e microsoft stessa saranno costrette a rivolgersi al mercato dell'open source. magari con prodotti come quelli attuali, pacchetti software chiusi ma di grande qualità, però compatibili con un sistema operativo certamente migliore dei concorrenti e soprattutto gratuito.

è quindi qui posto a sempiterna memoria l'altare di ubuntu: linux for human beings.

scarica l'ubuntu info pack in italiano
ho tradotto del materiale informativo per preparare la lettera da inviare alle scuole, visto che devo distribuire i cd, ed ho pensato che potrebbe esser utile ad altri.
li ho buttati anche nel wiki di ubuntu nella sezione diy.
trovi nel .rar : brochure italiana di presentazione del progetto ubuntu in .pdf, loghi vettoriali di ubuntu, kubuntu ed edubuntu in .eps, chicklet (bottone per il sito) e qualcos'altro in .png.

 


 

ps: molti cercano la distro giusta. la formula magica non c'è, ma dalla mia esperienza pure:dyne va bene per set audio-visivi, xubuntu o fluxbuntu per computer vecchi, e kubuntu per gli ingegneri perchè è tanto simpatica.
se volete imparare più in profondità, consiglio debian o gentoo.
un mio amico, vincenzo laurenziello, su
vinx.tuxfamily.org, vi permette di costruirvi la vostra distro basata su slackware.

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di piko! (del 19/04/2008 @ 13:02:18, in _muy felìz :., linkato 3298 volte):.

ciao amichetti.

c'ho voglia de spigne 'stà storia.

[piko!] said: _se clicchi qui leggi gli articoli @05nov2003gmt+01:00 permalink   [piko!] said: _storico storico  [piko!] said: _sei vuoi stampare questo articolo devi esser decisamente fuori con l'accuso... [piko!] print
 
di piko! (del 06/04/2008 @ 17:18:12, in _muy felìz :., linkato 1814 volte):.

in my (disgraced) dad's computer, a new problem is born: a file called sehenlugk.exe in every hard disk's root.

first of all: this is not a straight-out-of-the-box windows xp professional file.
this comes probably from malicious code.

via command prompt, i have deleted manually this file in every one of the six hard disks.
then i deleted the primary partition, formatted, and reinstalled the worldwide - (in)famous
fckgw-rhqq2-yxrkt-8tg6w-2b7q8 operating system.

the new born os says that my hard disks lacks of that (damn!) file, so it won't open them.
scandisk with filesystem and boot sector renewal sorts no effect.
and searching about the strange file, brought a singular "no results found" from google!

i think this comes from a boot sector virus, but my father's pc is not online, and he does not use any pendrive or removable media. so, i think it comes from a modified version of windows xp, downloaded from some peer that inserted in the normal operating system such a virus or so.

guesses and hints are welcome.
i have 32 hours to solve this.


ok, ok.
check these out:

- don't reinstall your os with lan cables connected. viruses and trojans travel also via lan and run directly during the install process.
- install avira antivirus.
- this type of viruses generate random filenames for their branches in os folders.
- switch to linux when feasible.
- take two or three camomillas.

after two weeks, our pcs aren't this ok. so, f**k you all damn bastards, trojan inventors and vulnerabilities' indiana jones.

f**k you all.


also on these screens:

- tested pure:dyne & dyne:bolic linux distros for multimedia.
- installed fluxbuntu & xubuntu lightweight linux distros for old personal computers (reccomended!).
- installed 5+gigs genève cern's scientific linux. boh?! x___o
- in the meanwhile mounted new desktops, new chairs, and mixed furniture in my father's studio... too bored installing windows five times.
- general cleaning up (on andromeda, phoenix, cassiopea and libra), plus rebirth of old pcs (deneb and vega) and harddisks (zero, dok, negatives, 17k and wetgraphics) !

what does this mean? next time, pay attention about where you click that damn mouse-pointer.
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di piko! (del 20/01/2008 @ 22:43:27, in _muy felìz :., linkato 2687 volte):.

This post should provide you with a better idea of what types of games exist and which ones are possible in Flash.
There are also some strong reasons for not choosing Flash as your development platform. It's important to know them as well, before you get started and encounter unpleasant surprises.

Performance
Macromedia spent thousands of hours making the required Flash plug-in for the Web as as possible so that the maximum number of people could download it easily. But that required some and the major one was performance. Flash underperforms virtually all other game-development platforms speed of code execution and graphics rendering. On the other side of the fence, game-development like Macromedia Director and WildTangent perform very well—but have enormous plug-ins. As a result, few people can view such content without being forced to download the plug-in in addition to the game.

Lack of 3D support
Flash doesn't provide native support for real 3D engines or for any sort of texture mapping (the act of applying an image to a 3D polygon).

Lack of operating-system integration
When you run your game as a Projector file, Flash cannot easily talk to the local operating system to do things like browse files on the hard drive. (But this type of possible with the use of third-party software such as Northern Codeworks' SWF Studio, available at http://www.northcode.com.) Most of the developers who choose Flash as their game-creation tool do so because they want their games be available to many people easily on the Internet. If the intention is to have the game available offline on ROM, then Flash is still a choice—just not necessarily the best choice.

Infeasible Game Features
It is much easier to talk about things Flash cannot do easily than to discuss everything it can do. Here I'll on some things that are very difficult to achieve in Flash, or that aren't feasible for another reason. I don't to say anything is impossible with Flash, because there are so many creative people out there with dozens tricks to make the seemingly impossible possible.

3D rendering with texture mapping
Many people have created 3D engines with ActionScript. A 3D engine is code that can take 3D coordinates map them onto your screen. While these engines actually manipulate coordinates in 3D space and then map
them correctly back onto a 2D screen, there are three major limitations:

Texture mapping
You cannot map textures (bitmap images) onto an object in Flash. As I have already mentioned, many people make creative attempts to get around program obstacles. People have successfully done very simple mapping onto flat surfaces.

Z-sorting
This refers to the order in which objects appear in front of other objects. In real 3D rendering games, the sorting order is not limited to whole objects, but can actually pierce surfaces of objects (if two things happen to be moving through each other). Flash is limited to sorting at the movie-clip level.

Speed
Three-dimensional engines written in Flash can typically handle only simple shapes, and they retain frame rate close to the frame rate of your SWF. Complex scenes are often very CPU-intensive, and the rate can suffer as a result.

Real-time multiplayer games
Creating this kind of game is certainly possible, but for many reasons it is not easy to accomplish. One of the
main factors is the nature of these games. Due to network latency, it would be very difficult, if even possible,
create a real-time multiplayer game like, say, Mortal Kombat. However, some real-time multiplayer games
lack interaction between players, such as a scavenger hunt, might be more feasible.

Intense real-time calculation
I know this sounds like a vague limitation. But when you're creating a game, it is important (although admittedly difficult) to think ahead and try to guess how intense the calculations are going to be. For a game that has dozens of enemies—who all think for themselves and constantly run around trying to decide what to do next—is an excellent candidate to bog down the computer processor! You'll have to do a lot of testing and experimenting to determine exactly how many of these enemies the computer can handle and perform well.

But...

Web deployment
Since Flash files are designed to be viewed in Web pages, Flash is a good choice if you want your game to be available on the Internet.

Small file size
Flash makes use of vector graphics and compressed sound files, so a Flash game's final file size can be exponentially smaller than those of games developed on other platforms.

Plug-in penetration
The plug-in that's required for viewing Flash files in a Web page comes with all major browsers. More than 98 percent of people on the Internet worldwide can view Flash content. The exact penetration for each version of the plug-in is listed on the Macromedia Web site (go to
www.macromedia.com/software/player_census).

Server-side integration
Flash games can talk to the server seamlessly. Using Flash's built-in features, can communicate with server-side applications that make chats, multiplayer games, and high score lists possible.

File sharing
Between programmer and graphic artists/designers, and between users. With Flash, programmers and artists can collaborate using the same files. This is rare in game development. Users spread a good game a lot over the internet. So, provide embedded links to your home!

Ease of use
Perhaps one of the most attractive reasons for choosing Flash is that you can learn the and start creating games in a very short time. With other languages, it could take years!
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di piko! (del 13/01/2008 @ 19:27:15, in _muy felìz :., linkato 1853 volte):.

...but, does she feel better than fine?!
la strana storia di fiona apple vuole il suo straordinario album, "extraordinary machine", mai rilasciato ufficialmente, rubato e messo sulla rete. dopo un altrettanto straordinario successo, la casa discografica ha deciso di produrlo con modifiche, a due anni di distanza. neanche a farlo apposta, per adattarlo alle esigenze del pubblico, l'album ufficiale non ha nulla a che vedere con l'originale bootleg, e suona deboluccio in confronto.e dopo hanno anche il coraggio di dire che le case discografiche pensano alla qualità, invece di preparare omogeneizzati.
la diversità è così bella!

 


 

Waltz (Better Than Fine)
Fiona Apple

If you don't have a song
To sing you're okay
You know how to get along
Humming
Hmmm

If you don't have a date
Celebrate
Go out and sit on the lawn
And do nothing
'Cause it's just what you must do
Nobody does it anymore

No I don't believe in the wasting of time,
But I don't believe that I'm wasting mine

If you don't have a point to make
Don't sweat it
You'll make a sharp one being so kind
And I'd sure appreciate it
Everyone else's goal's to get big headed
Why should I follow that beat being that I'm
Better than fine

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di piko! (del 11/01/2008 @ 19:33:04, in _muy felìz :., linkato 2118 volte):.

10. Go with the cheapest hosting provider you can find, preferably a shared server that hosts hundreds of other sites, some of which are high-traffic porn sites. Don't check the list of recommended hosting providers.

9. Don't waste time with regular backups. Maybe the hosting provider will help you.

8. Don't waste time adjusting PHP and Joomla! settings for increased security. Hey, the install was brain-dead easy. How bad could the rest be? Worry about those details only if there's a problem.

7. Use the same username and password for your on-line bank account, Joomla! administrator account, Amazon account, Yahoo account, etc. Hey, who has time to keep track of so many passwords? And anyway, since you don't change passwords, it's easier to just use the same one all the time, everywhere.

6. Install your brand new beautiful Joomla!-powered site, celebrate a job well done, and don't worry about it again. After all, if you don't make any more changes, what can go wrong? (Hint: A lot)

5. Do all upgrades and extension installations right there on the live site. Who needs a development and testing server anyway? If an installation fails, you'll just uninstall it again. That will hopefully also undo any damage the installation caused.

4. Trust all third-party extensions, and install all the cool-looking stuff you can find. Anyone smart enough to write a Joomla! extension will provide perfect code that blocks every known exploit attempt, now and forever. After all, almost all this stuff is provided for free by well-meaning, good-hearted people who know what they are doing.

3. Don't worry about updating to the latest version of Joomla!. Hey, nothing's gone wrong so far, and if it ain't broke don't fix it! Same plan for the third-party extensions. Too much work anyway.

2. When your site gets cracked, panic your way on over to the Joomla! Forums and start a new post with a very familiar title: "Help! My Site's Been Hacked!" Be sure not to leave relevant information, such as which obsolete versions of Joomla! and third party extensions were installed.

1. Once your site's been cracked, fix the defaced file and then assume all is well. Don't check raw logs, change your passwords, remove the entire directory and rebuild from clean backups, or take any other overly paranoid-seeming actions. When the attackers return the next day, scream loudly that you've been "hacked again," and it's all Joomla!'s fault. Ignore the fact that removing a defaced file is not even step one in the difficult process of fully recovering a cracked site.
[piko!] said: _se clicchi qui leggi gli articoli @05nov2003gmt+01:00 permalink   [piko!] said: _storico storico  [piko!] said: _sei vuoi stampare questo articolo devi esser decisamente fuori con l'accuso... [piko!] print
 
di piko! (del 10/01/2008 @ 19:41:57, in _muy felìz :., linkato 1821 volte):.

"Intellectual Property is the oil of the 21st century" - this quote by Mark Getty, chairman of Getty Images, one of the world's largest Intellectual Proprietors, offers a unique perspective on the current conflicts around copyrights, patents and trademarks. Not only does it open up the complete panorama of conceptual confusion that surrounds this relatively new and rather hallucinatory form of property - it must also be understood as a direct declaration of war.

The "War Against Piracy" - a preventive, permanent and increasingly panic-driven battle that defies the traditional logic of warfare - is only one of the many strange and contradictory crusades that currently take place at the new frontier of Intellectual Property. Under the banner of the "Information Society", a cartel of corporate knowledge distributors struggle to maintain their exclusive right to the exploitation and commodification of the informational resources of the world. With their campaign for "Digital Rights Management", the copyright industries attempt to simultaneously outlaw the Universal Computer, revoke the Internet and suspend the fundamental laws of information. Under the pretext of the "Creative Commons", an emerging middle class of Intellectual Proprietors fights an uphill battle against the new and increasingly popular forms of networked production that threaten the regimes of individual authorship and legal control. And as it envisions itself drilling for "the oil of the 21st century", the venture capital that fuels the quest for properties yet undiscovered has no choice but to extend the battlefield even further, far beyond the realm of the immaterial, deep into the world of machines, the human body, and the biosphere.

But while Intellectual Property struggles to conquer our hearts and minds, ideas still improve, and technology participates in the improvement. On all fronts, the enormous effort towards expropriation and privatization of public property is met with a strange kind of almost automatic resistance. If piracy - the spontaneously organized, massively distributed and not necessarily noble reappropriation and redistribution of the Commons - seems necessary today, then because technological progress implies it.

Technological progress - from the Printing Press to the BitTorrent protocol - is what essentially drives cultural development and social change, what makes it possible to share ideas, embrace expressions, improve inventions and correct the works of the past. Human history is the history of copying, and the entirely defensive and desperate attempt to stall its advancement by the means of Intellectual Property - the proposition to ressurect the dead as rights holders and turn the living into their licensees - only indicates how profoundly recent advancements in copying technology, the adaptability and scalability they have attained, the ideas and habits they are creating, are about to change the order of things. What lies at the core of the conflict is the emergence of new modes of subjectivation that escape the globally dominant mode of production. The spectre that is haunting Intellectual Proprietors world-wide is no longer just the much-lamented "death of the author", but the becoming-producer and becoming-distributor of the capitalist consumer.

The world has irrevocably entered the age of digital reproduction, and it is time to revisit the questions that Walter Benjamin raised in the light of photography and film: how to reaffirm the positive potential and promise that lies in today’s means of reproduction, how to refuse the artificial scarcity that is being created as an attempt to contain the uncontrolled circulation of cultural commodities, how to resist the rhetoric of warfare that only articulates the discrepancy between the wealth of technical possibilites and the poverty of their use, and how to renew the people's legitimate claim to copy, to be copied, and to change property relations.

In order to deconstruct - and to develop radically different perspectives on - the "oil of the 21st century", there is an urgent need for approaches that provide fewer answers and more questions, produce less opinion and more curiosity. The coils of the serpent are even more complex than the burrows of the molehill, and the task is to trace, with the same bewilderement that befell Franz Kafka at the advent of the modern juridical bureaucracies, the monstruous, absurd and often outright hilarious legal procedures and protocols of the Intellectual Property Era.
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di piko! (del 05/01/2008 @ 22:26:02, in _muy felìz :., linkato 5159 volte):.

ragionando sulla necessità o meno di produrre carta elettronica, nell'ottica di risparmiare carta vera, può balzare in mente la malsana idea di stampare con inchiostro simpatico, o di produrre carta che si cancelli facilmente.

un inchiostro di questo genere, ingegnerizzato a dovere, potrebbe avere una data di scadenza (vedasi auto-cancellazione) giornaliera, settimanale, mensile. le molecole organiche dell'inchiostro prendono a decomporsi a contatto con l'aria (o con la carta?) secondo un certo tasso, cambiando di conseguenza proprietà ottiche e diventando trasparenti alla luce visibile in un certo intervallo di tempo.
in caso si voglia agire invece sulla carta, si potrebbero realizzare inchiostri facilmente rimovibili, o al contrario un supporto cartaceo sul quale l'inchiostro non aderisca in maniera irreversibile.

il vantaggio potrebbe esser quello di aver a disposizione, in uno scenario apocalittico, sistemi a stampa manuale alla gutenberg che non richiedano utilizzo di energia elettrica nè per la stampa, nè per il riciclaggio della carta, ed ovviamente nemmeno per la sua eventuale cancellazione. tanto prima o poi si tornerà al medioevo.

premettiamo che l'ingegnerizzazione e la produzione di tali inchiostri ha un suo costo, e che in tale scenario si farebbe prima a tornare ai vecchi inchiostri estratti da prodotti naturali con tecniche non industriali.
potrebbero però esser ridotti al minimo sprechi di carta in casistiche usa e getta: materiale informativo per convegni o, nel normale utilizzo casa/ufficio, pagine e pagine stampate da siti internet che finiscono inevitabilmente nella spazzatura.

per stampanti laser il sistema non risulterebbe sconveniente: un toner monocromatico per macchinari di bassa fascia costa 70€, può esser ricaricato due volte al massimo (per via dell'usura dei rulli) per 30€ a ricarica, e permette di stampare 10.000 pagine (le case produttrici dicono 12.000) con una utilizzo moderato di inchiostro (totale 130€); una risma di carta scadente in formato A4 può costare 3€, per 30.000 pagine arriviamo ad un totale di 180€, e potrà esser ristampata quattro/cinque volte.
ipotizzando che l'inchiostro simpatico possa esser prodotto utilizzando le stesse tecnologie dei toner (al massimo con un sovrapprezzo del 30%), ed in tal maniera stampato, ciò permetterebbe di risparmiare carta (dopo l'acquisto iniziale di 30.000 fogli, posson esser risparmiati 180€ per i tre/quattro utilizzi successivi). la carta potrebbe esser ristampata anche più di quanto ipotizzato (usura e spiegazzamenti permettendo) moltiplicando il risparmio, con la clausola che venga utilizzata solo per comunicazioni "a scadenza", e nell'ipotesi che l'inchiostro precedentemente stampato non interferisca con quello "fresco".

per stampanti a getto d'inchiostro si potrebbe semplicemente prevedere nella testina una cartuccia monocromatica aggiuntiva, da selezionare quando non si desiderino stampe permanenti. questa possibilità è di facile attuazione, essendo già disponibili inchiostri simpatici liquidi monocromatici e la tecnologia a più cartucce per stampanti di fascia bassa.

altra storia per una carta che andrebbe lavata usando solventi, o magari esponendola a variazioni di temperatura. questo tipo di processo sembra sconveniente ed impraticabile: bisognerebbe stendere ad asciugare anche la carta?

in caso di tirature maggiori, come quelle di un ufficio, xerox creò il formato .pdf (brevetto poi rilevato da adobe) proprio per risparmiare sulla carta, permettendo di trasferire documenti in formato elettronico evitandone la stampa.

andando verso il livello industriale, si potrebbe esser portati a pensare che un quotidiano con tiratura un milione di copie possa utilizzare una base di due milioni di prodotti preconfezionati (con un margine del 30% di prodotti che potrebbero potenzialmente andar distrutti) a rotazione: oggi prendo il giornale riconsegnando all'edicolante quello di ieri, nel frattempo l'industria ristampa il milione di copie riconsegnate il giorno prima. in caso fosse necessario ripulirle dell'inchiostro vecchio, servirà un altro milione di copie per scambio, se il processo di lavaggio risultasse lungo. purtroppo il sistema fallisce in quanto così facendo non sarebbe più possibile utilizzare i rotoli (lunghi normalmente ben 13km) di carta riciclata per stampa offset: il nastro, scorrendo velocissimo tra i rulli inchiostratori, permette di sfornare quattro copie al secondo già piegate ed impacchettate. si ritornerebbe ad una stampa di tipo litografico, ad impatti successivi, ben più lenta e inadatta per un quotidiano.

si potrebbe allora pensare ad un utilizzo su riviste patinate, di diverso formato, come settimanali o mensili: risulterebbe comunque difficile dividere di nuovo tutte le pagine e ristamparle singolarmente. è da vedere poi se sarà possibile produrre inchiostri "simpatici" che abbiano le stesse caratteristiche di quelli normalmente utilizzati, e che rispettino le qualità delle scale colore pantone. attualmente gli inchiostri che si cancellano a tempo danno tutti sul blu/violaceo.

passiamo poi ad altri scenari in cui potrebbe esser utile un inchiostro di questo tipo. pubblicità o segnaletiche di grandi dimensioni su superfici stradali o su palazzi posson esser realizzata con inchiostri lavabili (le semplici tempere) o con videoproiezioni. stampe su tela o teloni di pvc, molto più costosi della carta, richiedono inchiostri simpatici compatibili con la stampa cmyk, ed abbiamo visto che non esistono. non si riescono ad ipotizzare applicazioni nemmeno nel mondo dell'arte: non sembra necessario utilizzare un inchiostro che poi scompaia, e se fosse necessario esistono già tinte invisibili all'occhio umano ma sensibili a radiazione ultravioletta, ad esempio.

un inchiostro simpatico conduttivo, infine, potrebbe trovar applicazione nell'industria elettronica, restando visibile per il tempo necessario al controllo di processo, ma scomparendo qualora fosse necessaria la totale trasparenza del dispositivo. dovrebbe però mantenere le proprietà elettriche, fattore comunque non da poco.

la carta elettronica invece, promettendo un facile aggiornamento delle informazioni visualizzate, una loro adeguata persistenza ed una certa semplicità d'uso, abolirebbe completamente qualsiasi processo di stampa, ed anzi l'utilizzo della carta stessa nei campi di interesse.
richiederebbe però sistemi di una certa complessità tecnologica e l'utilizzo di energia elettrica; anche se, paragonando il suo utilizzo ai costi in termini ecologici degli attuali processi di stampa, ridurrebbe di gran lunga l'impatto ambientale di quell'industria dell'informazione che la società attuale sembra chiamare a gran voce.



Già verso la fine del 1400 Leonardo da Vinci aveva dato molta importanza all’utilizzo “dell’inchiostro simpatico“, un derivato dal limone che anche dopo aver scritto i fogli li lasciava completamente bianchi. L'acido citrico, generalmente incolore, in soluzione acquosa può essere ossidato semplicemente scaldandolo. Assume quindi una colorazione bruna, reversibile.

Oggi, dopo più di 600 anni, Xerox ha realizzato uno speciale inchiostro che rimane visibile per sole 24 ore, per poi via via scomparire. Il processo di stampa è del tutto uguale a quello classico: lo speciale miscuglio chimico viene spruzzato attraverso gli ugelli della stampante, in uno speciale foglio giallognolo che risalta i caratteri, per poi scomparire man mano.

L’idea di Xerox non è tanto quella di realizzare documenti alla portata dei film di 007, ma tanto da poter dare la possibilità di risparmiare sui costi di gestione riutilizzando pagine scritte in precedenza. Lo speciale tipo di inchiostro per stampanti scompare dopo 24 ore scompare, facendo sì che i fogli siano riutilizzabili fino a 30 volte.

Il processo di scomparsa del testo sulla pagina è progressivo e comincia subito dopo la stampa , quando i caratteri assumono gradualmente un alone viola scuro per poi diventare ombreggiati e infine scomparire a un giorno di distanza. In realtà, l'inchiostro che scompare non e' un vero e proprio inchiostro: i caratteri stampati sulla pagina sono costituiti da fotocromi, molecole sensibili ai raggi ultravioletti che, impressi su una speciale carta, ritornano gradualmente allo stato iniziale, in cui sono indistinguibili dallo sfondo. I fogli però possono essere riutilizzati anche prima di apparire totalmente bianchi in quanto il processo utilizzato dalla stampante elimina ogni residuo di quanto impresso sul foglio stesso in precedenza.

Uno studio realizzato dalla stessa Xerox evidenzia come il 45% della carta usata negli uffici sia stampata per essere utilizzata una volta sola. Non quindi per essere archiviata, ma per essere gettata via nel giro di qualche ora. L'uso dell'inchiostro che scompare porterebbe così a ridurre drasticamente i circa mille miliardi di fogli stampati gettati nei cestini di tutto il mondo ogni anno. Senza contare il risparmio energetico. Attualmente l'atto di stampare un singolo foglio di carta implica, secondo i ricercatori della Xerox, un consumo medio di circa 200 kj, sufficienti ad alimentare per un'ora una lampadina da 75 w, contro i 110 kj di un foglio usato.
Un bel risparmio, anche se bisogna considerare che l'introduzione di questo tipo di macchine potrebbe inizialmente essere costoso per gli uffici, costretti a mantenere una parte delle stampanti tradizionali per realizzare i documenti da archiviare su carta. Con il rischio di ritrovarsi con mucchi di carta bianca negli archivi, se si è scelta la stampante sbagliata.

Anche Toshiba propone un modo nuovo per riciclare la carta in ufficio. Il nuovo tipo di inchiostro, su cui il colosso giapponese sta lavorando da anni, può essere utilizzato per stampare testo e immagini su di un normale foglio di carta e ha la particolarità di poter essere "cancellato" - o, per essere più precisi, reso invisibile - con il giusto apporto di calore.

Insieme ai suoi nuovi toner per stampanti laser, chiamati "e-blue", Toshiba vende un dispositivo che è in grado, dopo pochi minuti di trattamento termico a 140 gradi centigradi, di restituire fogli bianchi e pronti per essere nuovamente stampati.
Il produttore giapponese ha anche creato una penna contenente lo stesso inchiostro speciale e utilizzabile per scrivere o evidenziare i documenti stampati con i toner e-blue. "Questa tecnologia - ha affermato Toshiba in un comunicato - consente alle aziende di tagliare gli sprechi dell'ufficio e ridurre i costi di business".

Il produttore sottolinea come in Giappone oltre il 40% dei rifiuti provenienti dagli uffici è composto da carta e che questa, per la sua elevata deperibilità, può in genere essere riciclata solo per il 60%.
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di piko! (del 04/01/2008 @ 20:57:55, in _muy felìz :., linkato 2232 volte):.

L'australiano Senator On-Line (SOL) è il primo partito politico web based. Un'organizzazione che permette a chiunque di votare online su tutti i progetti di legge da sottoporre al Parlamento. I senatori eletti tra le liste di questo partito sono tenuti a votare in accordo con i risultati dei sondaggi sottoposti alla comunità web aggregatasi intorno al sito http://www.senatoronline.org.au. Se l’esperimento dovesse aver successo sarebbe il primo caso di democrazia diretta e direttamente praticata tramite internet.
Qualcosa di simile si sta sperimentando anche in Italia: il sito della Lista Partecipata per la Democrazia Diretta persegue l'idea che la sovranità appartiene ed è esercitata direttamente dai cittadini, tramite il web. Il sito dei Democratici Diretti entra in dettagli tecnici molto spinti sul metodo da seguire per il passaggio dal sondaggio web al voto parlamentare e nota come sia il SOL che la LPDD facciano firmare ai candidati un documento che attesta la piena comprensione del mandato e che non viene accettato il cosiddetto “voto di coscienza”. Nel caso il candidato proprio non se la senta di votare in un certo modo, dovrà dimettersi. Insomma questi senatori web based devono essere dei veri e propri software della politica 2.0, terminali di operazioni decise dal basso. Vista così la cosa sembra riduttiva, quasi una banalizzazione della politica ma d'altra parte chissà quanti parlamentari che siedono negli scranni di tutto il mondo non sono altro che terminali di operazioni decise altrove e comunicate dall'alto. Meglio dal basso a questo punto.

L'obiezione più comune prende in considerazione la parte di cittadinanza palesemente incompetente, chiamata a decidere dopo campagne informative manipolate. Ma il sistema dovrebbe basarsi su grandi numeri, sul totale dei cittadini, ed evitare grossolane scelte.

Ma quanto c'è di concreto in queste iniziative? L'esistenza di queste organizzazioni diventa del tutto inutile nel caso in cui il consenso aggregato sul web non si trasformi in voti concreti alle elezioni. Un passaggio per nulla scontato. Più interessante è segnalare la volontà che c'è dietro iniziative come queste: con l'aumentare degli accessi al web e con il diminuire del digital divide possiamo senz'altro aspettarci una rete futura più politicizzata ed influente. L'auspicio è che questa rinascita della partecipazione politica si traduca in controllo dal basso dell'operato dei politici. In tutto il mondo la classe dirigente mostra ormai da tempo grande attenzione verso le possibilità offerte da tecnologie recenti quali il voto elettronico oppure i blog. Su Internet News ci sono diversi spunti interessanti sull'argomento, tra i quali il proliferare di blog fake pieni di bufale, e la campagna elettorale di Hillary Clinton tra YouTube e siti web.

Oggi è raro un politico che non abbia un blog. In Italia i primi contributi importanti alla politica sul web non sono venuti dalla classe politica ma da giornalisti (Marco Travaglio ad esempio) e comici (Beppe Grillo e Daniele Luttazzi tra gli altri). Poi i politici italiani si sono adeguati: ma tra qualche successo e numerosi fallimenti la situazione nostrana appare più off che on line.
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di piko! (del 03/01/2008 @ 15:51:07, in _muy felìz :., linkato 2509 volte):.

Here is the code to make an image rollover [or mouse over, or swapping image, or image swap, or whatever...] in css. I have used it in arrivanoicorti.it, with another script for loading a random css on you page. Now i am scripting to create in css a random image rollover. This is not so hard, but equally not so easy, either to find it over the internet.

a:link, a:visited {
display: block;
width: 127px;
height:25px;
line-height: 25px;
color: #000;
text-decoration: none;
background: #fc0 url(imagename.png) no-repeat left top;
text-indent: 25px;
}

a:hover {
/* background: #c00; */
background-position: right top;
color: #fff;
}


You have to create an image double in size, like a sprite in older videogames, containg the two parts: on and off state. With mouse over, background-position: right top makes it shift, reavealing the hidden part. it's clear?

The background in the off state (:link) positions the background image to the left and top showing the off state portion of the image. On rollover (:hover) the background position is shifted to the right displaying the "on" portion of the background image. The width value effectively clips the image to show only the portion of the image that you want displayed. You can also use this technique to highlight visited links.

Eliminating Browser Differences: you may want to zero out margin and padding values to eliminate rendering differences between browsers thus:

a {
margin:0;
padding:0;
}


This however will zero out all the margins and padding for all links. Better still be specific in your selectors to avoid coding extra CSS.

#nav ul li a {
margin:0;
padding:0;
....
}
[piko!] said: _se clicchi qui leggi gli articoli @05nov2003gmt+01:00 permalink   [piko!] said: _storico storico  [piko!] said: _sei vuoi stampare questo articolo devi esser decisamente fuori con l'accuso... [piko!] print
 
di piko! (del 03/01/2008 @ 11:51:58, in _muy felìz :., linkato 2242 volte):.

all social engineering techniques are based on specific attributes of human decision-making known as cognitive biases. these biases, sometimes called "bugs in the human hardware," are exploited in various combinations to create attack techniques, some of which are listed here:

pretexting

pretexting is the act of creating and using an invented scenario (the pretext) to persuade a target to release information or perform an action and is typically done over the telephone. it's more than a simple lie as it most often involves some prior research or set up and the use of pieces of known information (e.g. for impersonation: date of birth, social security number, last bill amount) to establish legitimacy in the mind of the target.

this technique is often used to trick a business into disclosing customer information, and is used by private investigators to obtain telephone records, utility records, banking records and other information directly from junior company service representatives. the information can then be used to establish even greater legitimacy under tougher questioning with a manager (e.g., to make account changes, get specific balances, etc).

as most u.s. companies still authenticate a client by asking only for a social security number, date of birth, or mother's maiden name, the method is effective in many situations and will likely continue to be a security problem in the future.
pretexting can also be used to impersonate co-workers, police, bank, tax authorities or insurance investigators, or any other individual who could have perceived authority or right-to-know in the mind of the target. the pretexter must simply prepare answers to questions that might be asked by the target. in some cases all that is needed is a voice of the right gender, an earnest tone and an ability to think on one's feet.
voice over ip programs are starting to become a standard in pretexting, as it is harder to track an ip address than a phone number, making the pretexter less vulnerable to being caught.

phishing

phishing is a technique of fraudulently obtaining private information. typically, the phisher sends an email that appears to come from a legitimate business — a bank, or credit card company — requesting "verification" of information and warning of some dire consequence if it is not done. the letter usually contains a link to a fraudulent web page that looks legitimate — with company logos and content — and has a form requesting everything from a home address to an atm card's pin.

ivr/phone phishing

this technique uses a rogue interactive voice response (ivr) system to recreate a legitimate sounding copy of a bank or other institution's ivr system. the victim is prompted (typically via a phishing email) to call in to the "bank" via a provided (ideally toll free) number and verify information. a typical system will continually reject logins ensuring the victim enters pins or passwords multiple times, often revealing several different passwords. more advanced systems will even transfer the victim to the attacker posing as a customer service agent for further questioning.

someone could even record the typical commands ("press one to change your password, press two to speak to customer services" ...) and play them back manually in real time, giving the appearance of being an ivr without the expense.

trojan horse/gimmes

gimmes take advantage of the victims' curiosity or greed to deliver malware. also known as a trojan horse, gimmes can arrive as an email attachment promising anything from a "cool" or "sexy" screen saver, an important anti-virus or system upgrade, or even the latest dirt on an employee. victims succumb by opening the attachment. since naive users will blindly click on any attachments that seem even mildly legitimate, the technique can be quite effective.

road apple

a road apple is a real-world variation of a trojan horse that uses physical media and relies on the curiosity of the victim. the attacker leaves a malware infected floppy disc, cd rom or usb flash drive in a location sure to be found (bathroom, elevator, sidewalk, parking lot), gives it a legitimate looking and curiosity-piquing label, and simply waits.

for example: an attacker might create a disk featuring a corporate logo, readily available off the target's web site, and write "executive salary summary q1 2007" on the front. the attacker would then leave the disk on the floor of an elevator or somewhere in the lobby of the target company.

an unknowing employee might find it and subsequently insert the disk into a computer to satisfy their curiosity, or a good samaritan might find it and turn it in to the company.
in either case as a consequence of merely inserting the disk to see the contents, the user would unknowingly install malware on their computer, likely giving an attacker unfettered access to the victim's pc and perhaps the target company's internal computer network.
unless other controls block the infection, pcs set to "autorun" inserted media may be compromised as soon as a rogue disk is inserted.

note that the term 'road apple' has been re purposed from an older use meaning horse manure.

quid pro quo

something for something:

    * an attacker calls random numbers at a company claiming to be calling back from technical support. eventually they will hit someone with a legitimate problem, grateful that someone is calling back to help them. the attacker will "help" solve the problem and in the process have the user type commands that give the attacker access and/or launch malware.

    * in a 2003 information security survey, 90% of office workers gave researchers what they claimed was their password in answer to a survey question in exchange for a cheap pen. similar surveys in later years obtained similar results using chocolates and other cheap lures, although they made no attempt to validate the passwords (some respondents probably made up false passwords on the spot just to claim the prize, thereby socially-engineering the surveyors!).

other types

even if they lack hacking skills, common confidence tricksters or fraudsters could also be considered social engineers in the wider sense in that they deliberately deceive and manipulate people, exploiting human weaknesses to obtain personal benefit. they may, for example, use social engineering techniques as part of an it fraud.



notable social engineers

kevin mitnick
reformed computer criminal and security consultant kevin mitnick popularized the term social engineering, pointing out that it's much easier to trick someone into giving you his or her password for a system than to spend the effort to hack in. he claims it to be the single most effective method in his arsenal.

the badir brothers
ramy, muzher, and shadde badir - brothers, all of whom were blind from birth, managed to set up an extensive phone and computer fraud scheme in israel in the 1990's using social engineering, voice impersonation and braille-display computers.

others
other noted social engineers include frank abagnale, david bannon, peter foster and steven jay russell.
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di piko! (del 02/01/2008 @ 02:40:02, in io contro tutti, linkato 2556 volte):.

durante le mie ricerca per la proprietà intellettuale, non potevo che imbattermi nell'uragano internettiano di settembre 2007: il fatto che media defender, società di hacker professionisti, fosse al soldo delle più grandi multinazionali hollywoodiane e musicali per quantomeno ostacolare il file sharing.
traduco allora per gli italiani una serie di articoli assolutamente da leggere, tra i quali una importante intervista a broke-p comparsa su torrenfreak. chissà perchè queste cose da noi non arrivano mai in televisione. anzi, forse una idea ce l'ho: i colletti bianchi queste cose non le capiscono.

un breve riepilogo: piratebay.org è il più grande sito per torrent. media defender lo attaccava continuamente nei varii modi che leggerete, e gli svedesi se ne sono accorti, mica son scemi. con impegno sono allora riusciti a rubare a media defender 700 mega di traffico email interno, con in mezzo di tutto: resoconti dettagliati delle attività, come stipendi e carte di credito, e foto delle vacanze. in più, in tempi successivi, hanno anche intercettato una chiamata via skype tra media defender e l'fbi, per una questione di pedofilia. ma questa è un'altra storia.

un altro punto chiave della questione è che miivi.com, sito trafficatissimo da cui scaricare video, era tenuto in piedi proprio da media defender, allo scopo di denunciare tutti gli utenti. bella roba.
ma il fatto più grave è che la lobby del cinema hollywoodiano e le multinazionali del pop caramellato scadente si permettono di agire contravvenendo alla legge, restando tuttavia impunite. se vi andate a cercare i documentarii steal this film parte uno e due, prodotti sempre dalla stessa cricca di cui vi parlo, e con la quale sto intrattenendo proficue discussioni, scoprirete che ci sono state pressioni da parte dei potenti americani sull'ambasciatore svedese, e di conseguenza sul ministro della giustizia e sul capo della polizia svedesi, per far chiudere piratebay.org. questo non è corretto, anche perchè per le leggi svedesi non c'è alcun motivo per chiuderlo. si sono allora inventati che i server contenevano materiale pedofilo, e dopo il nuovo sequestro di pirate bay si è scoperto che era una mossa per quantomeno diminuire le attività in concomitanza al lancio di un qualche kolossal noioso.

sapete allora il buon broke-p cosa ha fatto? scoperti i continui attacchi di tipo denial of service ed altre porcherie perpetrate da mediadefender, ha denunciato i mandanti nelle loro sedi in svezia. denuncia seguita da lettere minatorie di avvocati, alle quale vedrete come hanno risposto. non capisco perchè gli americano credano di esser il centro del mondo: la loro mpaa, il loro digital millenium act, non sono mica validi nel resto del mondo! e poi dicono che vogliono esportare la democrazia... ehm. la tirannide!

Non è comunque la prima volta che le società di antipirateria [RIAA in testa] si comportano in modo palesemente illegale o, quando va bene, semplicemente immorale. Questa però è la prima volta in cui, concretamente, una organizzazione che da anni sfida l’antipirateria [rifugiandosi in paesi in cui le leggi sul diritto d’autore sono meno soffocanti] può intentare una causa contro tali società e per i loro mandanti [le case discografiche, ad esempio].

Dalle mail si evince senza ombra di dubbio che Media Defender:

1] ha creato un sito di ricerca di file torrent [miivi.com, ora defunto] per intrappolare e perseguire penalmente chiunque scaricasse materiale protetto da copyright tramite i loro tracker.
2] ha ripetutamente distribuito in rete milioni di file torrent “spam” per scoraggiare il traffico peer-to-peer [e molto probabilmente continua a farlo].

media defender si auto descrive[va] come "leading provider of anti-piracy solutions in the emerging Internet Piracy Prevention [IPP] industry" [leader nel fornire soluzioni anti pirateria nell'industria della prevenzione della pirateria su internet] e veniva ingaggiata dalle case di produzione cinematorgrafia per rendere il file-sharing illegale il più difficile possibile.
l'infame download fermo al 99.9% su torrent spy è forse il più famoso esempio di come lavoravano.
La corporation, che ha sede a Santa Monica [California], ha messo in piedi una rete di oltre 2mila server con nove gigabit di banda per la connessione ad Internet. Grazie a questa imponente infrastruttura, offre ai propri clienti un servizio completo per combattere la diffusione abusiva del loro materiale: il listino prezzi varia da 5.000 dollari per una "copertura base", fino a 15.000 per un lavoro più complesso e prolungato.

Ciò che conta è l'approccio tenuto da MediaDefender: forse è impossibile impedire che presto o tardi il film di cassetta finisca nelle maglie dei pirati ma, ricorda il Guardian, si può cercare di rendere le cose più complicate a chi decide di infrangere la legge e scaricare un torrente di musica o di video dalla rete. Nate Anderson, in un bell'articolo su ars technica, riassume in quattro punti le principali strategie adottate dalle major per scoraggiare gli utenti: nell'ordine di efficacia si passa da Decoying a Spoofing, passando per Interdiction e Swarming.

La tecnica di diffusione dei cosiddetti "Decoy", vale a dire file esca condivisi proditoriamente per sviare l'attenzione degli utenti dalle copie reali, non si è rivelata un successo [ed ha anzi avuto anche risvolti polemici]: può essere snervante per i neofiti, ma i frequentatori esperti dell'universo BitTorrent e eDonkey hanno in breve sviluppato adeguate contromisure per riconoscere la "fuffa" messa in circolazione dalle major.

Con "Spoofing" in questo caso ci si riferisce al sistema creato da MediaDefender per interagire con le reti P2P: a chi cerca materiale vengono forniti risultati fasulli, che scoraggiano dal proseguire oltre la ricerca.

"Interdiction" prevede invece un approccio differente: invece di depistare l'utente, si procede ad impedire, a chi distribuisce, di svolgere il proprio ruolo. Questa tecnica viene impiegata soprattutto durante i primi giorni di diffusione di un album molto atteso o di un film cult: saturando la banda in upload del pirata con centinaia di richieste fasulle, si diminuisce drasticamente la sua capacità di condivisione.

Infine "Swarming": inquinare un torrente BitTorrent con un flusso di frammenti vuoti o corrotti, come ha fatto in passato il noto network via cavo HBO. Sebbene il protocollo sia in grado di scartare questi pezzi difettosi, il risultato finale è un drastico peggioramento delle prestazioni complessive, che si traduce in un download lentissimo del file in questione.

Queste tecniche funzionano? Jonathan Lee, vicepresidente di MediaDefender, ammette che probabilmente non è possibile arrestare lo scambio del materiale: ma rallentarne la diffusione consente alle case di produzione di garantirsi una finestra temporale nella quale è possibile vendere il proprio prodotto e incassare soldi, senza doversi preoccupare della concorrenza di chi distribuisce gratuitamente [ed abusivamente] il frutto del loro lavoro.

Le frecce all'arco delle major non si esauriscono qui: ci sono altri metodi, alcuni discutibili e altri al limite della legalità, sviluppati per proteggere le royalty. Certe tecniche hanno goduto di molto successo e non mancano neppure le trovate originali, ma tutte testimoniano quanto discografici e cineasti siano pronti alla battaglia [grazie anche all'appoggio dalle proprie lobby politiche].

Tra i principali incubi dei pirati [e non solo] ci sono i rootkit, che una volta installatisi nel sistema provvedono a tenerlo sotto controllo all'insaputa del proprietario: queste tecnologie tuttavia non sono esenti da difetti, che possono in alcuni casi danneggiare anche ignari clienti in regola con la legge. Per combattere questa minaccia è intervenuta di recente Grisoft: il suo nuovo anti-rootkit gratuito impedisce la contaminazione dei sistemi, proteggendoli dai rischi.

Tra i meccanismi meno invasivi ci sono i filtri, come quello pensato per le università o quello per il traffico dei provider: sebbene l'efficacia di questi strumenti resti discutibile, i consumatori non tardano a costruirsi delle alternative che eliminino la necessità di ricorrere alle reti aperte. E a premere contro certe soluzioni è anche il crescente numero di società che oggi sceglie il P2P come strumento di distribuzione del proprio prodotto.

Infine ci sono i crackdown, vale a dire la cancellazione o la messa offline di un sito di riferimento per la comunità dei pirati: una strategia seguita più volte dalle major, che tuttavia non ottiene sempre l'effetto desiderato.

Nonostante tutto, il fenomeno del P2P continua a restare vivo e vegeto. La sua maturazione lo ha portato anche ad avvicinarsi alle esigenze dei colossi dell'intrattenimento, oppure ad offrire la collaborazione nell'eliminazione del materiale sgradito.

Adesso le aziende pensano di sfruttare questi protocolli: la stessa MediaDefender è la capofila del tentativo di impiegare il Decoying per distribuire materiale pubblicitario, facendosi pagare per questo da artisti e sponsor, mentre alla YuMe Networks lavorano alle pubblicità su BitTorrent. Se questo meccanismo potrà costituire il metodo per riportare il download pirata alla legalità, sarà solo il tempo a dirlo.

cominciamo allora a ridere con la lista dei bersagli in cui media defender postava files fake relativi a prodotti 20th century fox, in modo da ridurre la possibilità di scaricare i loro pessimi blockbuster, proprio il giorno d'uscita nelle sale. la teoria è limitare le perdite, non eliminarle. pirate bay e mininova sono in fondo alla lista ordinata per efficacia, semplicemente perchè si erano accorti che gli ip dai quali media defender uploadava immondizia eran sempre li stessi: basta inserirli in una blacklist.

From: Pedro C.
To: Octavio H.
Subject: RE: Fox torrent sites

Here is the Fox list site we protect on....from strong to low presence, in that order.

-Bitenova.org
-Torrentportal.com
-Torrentreactor.to
-Isohunt.com
-Torrentbox.com
-MyBittorrent.com
-Torrentspy.com
-Mininova.org
-ThePiratebay.org

The following are sites where we additionally post torrents.

-Meganova.org
-Worldnova.org
-Fenopy.com
-BTmon.com
-BTjunkie.org
-Snarf-it.org
-Bushtorrent.com
-Fulldls.com
-Extratorrent.com
-torrentlocomotive.com

~Pedro

per inciso: la lista che trovate indica quali siti evitare per non scaricare contenuti fasulli, o ancora peggio, per non aver il proprio ip incluso in una lista bersaglio per azioni legali.

La prima reazione di Media Defender alla pubblicazione del blocco di email come file [ovviamente torrent!] da scaricare liberamente è stata quella, quasi prevedibile, del cease-and-desist a tutti i siti che indicavano come scaricare le mail. I risultati però non sono stati all’altezza delle attese, come si evince dalla risposta dei responsabili di MediaDefender-Defenders [coloro che son riusciti a prelevare le email] e Meganova [qui se ne leggon delle belle]:

"Hello, Mr. Bob Gerber.

First off, this e-mail may not be a complete statement of fact, fiction,
and I fully reserve a right to change my mind if I feel like it.
Etc. Oh! Also, this e-mail addresses MD, not your law firm.
I didn't feel like digging through the database for an e-mail address, so here I am.

So! I'd like to make you aware of the following facts:
* You don't have any jurisdiction in Norway.
* The server is located in Norway.
* I'm located in Norway.
* Norway is not the United States of America.

That appears to preclude you from pursuing anything but a pointless scenario of
e-mailing me in the middle of the night.

However, fear not! The super-duper Server Admin From North may just yet save you.
See, if you provide a server in the US, I can upload everything there and redirect
the domains - then you can C&D that provider, and let the owner of the server
put in another redirect. Soon, after about a couple hundred C&D's, we'll reach
a state where any client (internet browser) will decide that it's in a loop, and shut down.

You could also pay me a lot of money. That might help. That'd actually help immediately.

But as it stands, it appears that your legal grounds for throwing letters at me
claiming this-or-that is shaky enough that you might want to relocate.

I look forward to your prompt reply. If no such reply is recieved within six hours,
I consider this case null and void as I'm an impatient man.
Well, it's already null and void, it'll just get nuller and voider.

Best regards,

Person Who Fakes His WHOIS Information"

ovvero:

"salve, signor bob gerber.

prima di tutto, questa e-mail potrebbe non esser una completa affermazioni di fatti o finzione e mi riservo il totale diritto di cambiare idea ed opinione riguardo quel che sto per scrivere.
eccetera. ah! aggiungo che invio questa risposta a media defender, non ai vostri avvocati.
non mi va di scavare nel database per un indirizzo e-mail, così eccomi qui.

allora! mi piacerebbe farvi presenti i seguenti fatti:
* non avete alcuna giurisdizione in norvegia.
* il server è situato in norvegia.
* io sono in norvegia
* la norvegia non sono gli stati uniti d'america.

questo sembra precludervi quasiasi possibilità di perseguire qualsiasi cosa che non sia mandarmi inutilmente una e-mail nel bel mezzo della notte.

comunque, fa nulla! il super-fico amministratore che viene dal nord potrebbe avervi appena salvato.
vedete, se mi date un server negli stati uniti, posso caricarci su qualsiasi cosa e fare un redirect tra i domini - così potrete inviare una lettera cease&desist al provider, e permettere al proprietario del server di fare un altro redirect. e così, dopo un centinaia di cease&desist, raggiungeremo uno stato di cose in cui ogni client [browser per internet] potrà vedere che si è formato un anello, e magari chiudere la questione.

potete altrimenti pagarmi un sacco di soldi. potrebbe aiutare. anzi, aiuterebbe immediatamente.

ma come stanno le cose, sembra proprio che le vostre conoscenze in legge siano abbastanza scarse, visto che mi subissate di lettere che chiedono questo o quello. forse è il caso di cambiar mestiere.

allora, facciamo che io aspetto una vostra immediata risposta. se non ottengo alcuna risposta in sei ore, considererò la questione nulla e risolta perchè sono una persona impaziente.
bene, è comunque nulla e risolta, e sarà in futura solo ancor più nulla e risolta.

le mie migliori congratulazioni,

la persona che camuffa il proprio whois
"

bene, molto elegante. ma questa... :

“Dearest little asstunnels,

Let me start off by thanking you for your pitiful attempt to have your e-mails removed from the entire internet.
In case you haven’t noticed, this site is located in Europe [I hope you can point it out on a map] where your stupid copyright claims have no base.

But fair is fair, you guys did suffer over the past week so here’s bit of advice to you:

Fuck you!
Fuck you again!
Fuck you again and again and again!”

ovvero

"carissime testine di minchia,

fatemi cominciare nel ringraziarvi per il vostro penoso tentativo di far rimuovere le vostre e-mail dall'intera rete globale.
in caso non l'abbiate notato, questo sito risiede in europa [spero possiate individuarla su una mappa] dove le vostre stupide richieste sul diritto

d'autore non valgono.
ma quel che è giusto è giusto, voi ragazzi avete penato un bel po' la scorsa settimana quindi ecco un piccolo consiglio:

vaffanculo!
fottetevi!
fottetevi e vaffanculo ancora un volta!"

a dir poco grandioso.

Non bastasse la derisione, e arriviamo al punto, è di ieri la notizia che The Pirate Bay avvierà un’azione legale contro 10 multinazionali, tra cui Twentieth Century Fox, Sony e Universal, basandola su quanto emerge dal contenuto delle email:

“Thanks to the email-leakage from MediaDefender-Defenders we now have proof of the things we’ve been suspecting for a long time; the big record and movie labels are paying professional hackers, saboteurs and dosers to destroy our trackers.
While browsing through the email we identified the companies that are also active in Sweden and we have tonight reported these incidents to the police. The charges are infrastructural sabotage, denial of service attacks, hacking and spamming, all of these on a commercial level.”

permettete una traduzione:

"grazie al recupero delle e-mail interne da parte dei mediadefender-defenders [i protettori da mediadefender, ovvero il gruppo di hacker che è riuscito a pescare le e-mail] ora abbiamo prova di ciò che sospettavamo da tempo; le più grandi compagnie discografiche e cinematografiche stanno pagando hacker professionisti e sabotatori per distruggere i nostri tracker.
rovistando tra le email abbiamo identificato le compagnie che sono attive anche in svezia ed abbiamo denunciato i fatti alla polizia. le accuse sono di sabotaggio delle infrastrutture, attacchi di tipo denial of service, hacking e spam, portati ad un livello commerciale."

Scommetto ci sarà di che divertirsi, anche se nulla si sa sull'andamento delle indagini.

quel che accade in questo caso [escluso in italia!] è l'effetto streisand, termine utilizzato per descrivere un fenomeno mediatico su internet dove un tentativo di censura [in particolare le lettere di tipo cease and desist] ottiene l'effetto contrario, ricevendo enorme risonanza in brevissimo tempo.
il termine nasce nel 2005, riferendosi alla denuncia nei confronti della fotografa Kenneth Adelman e Pictopia.com per un risarcimento di 50 milioni di dollari, perpetrada da barbara straisand, che voleva rimuovere la foto aerea di casa sua da un set di dodici foto della linea costiera californiana, per presunti motivi di privacy. certo che queste star non si appagano mai, ed i soldi li vanno a cercare in ogni modo.la Adelman affermò che stava documentando l'erosione della costa, come parte del progetto California Coastal Records.

Andy Greenberg di Forbes cita altri tre casi tipici:
bloccare la pubblicazione su digg delle chiavi che bloccano i dvd-hd - “The online uproar came in response to a series of cease-and-desist letters [...] demanding that the code be removed from several high-profile Web sites. Rather than wiping out the code, [...] the letters led to its proliferation on Web sites, in chat rooms, inside cleverly doctored digital photographs and on user-submitted news sites. [...] The ironic thing is, because they tried to quiet it down, it’s the most famous number on the Internet.” “[...] at this writing, about 283,000 pages contain the number [...] There’s a song. Several domain names including variations of the number have been reserved.” Google attualmente riporta 700,000 siti contenenti il numero in questione.

un video di Bhumibol Adulyadej, re di Thailandia, ritoccato in modo da sovrapporre dei piedi sul suo cappello, ha portato il governo thailandese a denunciare youtube: “The Thai government charged the site with lèse majesté, insulting the monarch, and [...] banned the site altogether. YouTube users around the world responded by posting a series of Bhumibol-bashing clips, some even more offensive than the originals [...] Each clip has been viewed tens of thousands of times”.

per non pensare agli scandali porno, tra cui spetta un posto d'onore a quello della star televisiva brasiliana Daniela Cicarelli, ripresa durante un rapporto sessuale con il fidanzato su una spiaggia spagnola. il punto è che per via di quel video, youtube fu bloccato in brasile!

ed ecco che anche la nostra storia ha goduto dell'effetto straisand, ma come già detto escluso in italia.
non che sian cose nuove, a giugno l'ifpi, che rappresenta i fonografici nel Mondo, ha messo nero su bianco i dieci fatti così scomodi da essere spesso sottovalutati e persino dimenticati dai media come dagli utenti. Questo il suo modo, evidentemente, di considerare fatti che, a detta di IFPI, sono un decalogo che dev'essere un monito e una ispirazione per tutti.

Nessun preambolo, nessuna statistica roboante, nessun link agli studi che vengono citati qua e là, solo inossidabili certezze: la colonna infame di IFPI dà per scontato che The Pirate Bay incassi bei soldoni con la pubblicità, che Allofmp3.com sia il nemico numero uno dei popoli liberi delle Terre d'Occidente e che l'impossibilità di acquistare sempre e comunque originale non sia affatto una scusante per chi, in fin dei conti, se la passa abbastanza bene da potersi permettere di comprare prodotti legittimi.

Una classifica che fa sorridere qualcuno e pur tuttavia indicativa delle priorità in seno alla campagna anti-pirateria che i discografici perseguono da anni. Un decalogo, cioè, che rappresenta anche una sorta di dichiarazione d'intenti, un elenco del come IFPI e i suoi avvocati, coltello tra i denti, si preparano a difendere fino all'ultimo lo status quo dello showbiz musicale.
Ma ecco la classifica delle "dieci scomode verità sulla pirateria musicale":

1. The Pirate Bay, la baia dei torrentisti che continua a fruire di un vento favorevole è considerata da IFPI "una delle ammiraglie del movimento anti-copyright", che genera migliaia di euro in ricavi provenienti dall'advertising nonostante continui a propugnare la sua "retorica di musica gratuita contro lo status quo".

2. Allofmp3.com, il portale russo che vende mp3 a prezzi stracciati, non possiede nemmeno una singola licenza da alcuno dei membri di IFPI, è stato disconosciuto dai detentori dei diritti in tutto il mondo ed è nei guai con la giustizia del suo paese. Va chiuso senza appelli, secondo i discografici, poco inclini a nutrire incertezze sulla verità dei fatti e sulle reali motivazioni dietro l'ostracismo internazionale nei confronti del sito.

3. La vendita di CD contraffatti aiuta il crimine organizzato e "persino i gruppi terroristici" a guadagnare denaro utile alle loro attività illecite e a ripulire denaro sporco.

4. I condivisori di brani musicali illegali sul P2P non si curano del fatto che il lavoro messo in circolazione senza autorizzazione provenga da una delle grandi sorelle musicali o da una etichetta indipendente. Oltre a danneggiare le major insomma, chi scarica a scrocco uccide anche il prosperare delle piccole realtà musicali alternative.

5. Guadagni ridotti per le major significano meno fondi disponibili per investire capitali di rischio negli artisti dell'underground musicale, spingendo così le etichette ad investire in starlette facilmente smerciabili in stile American Idol. Ragionevole, dicono in molti, gli stessi che chiedono spiegazioni sull'affaire di Fiona Apple, il cui ultimo album è stato prima messo a riposo forzato per anni, è stato poi "liberato" dal P2P e infine fatto uscire in versione depotenziata per accomodarne lo stile con i - presunti - gusti del grande pubblico.

6. I provider di accesso alla rete spesso pubblicizzano la possibilità di scaricare musica attraverso i propri servizi, ma piuttosto che impegnarsi in una sana azione di filtraggio - o che almeno è quella che IFPI appare volere - facilitano altresì la distribuzione illegale dei contenuti su larga scala.

7. Il "movimento anti-copyright", come lo definisce l'organizzazione, non crea lavoro, non movimenta merci, non produce ricavi dalle tasse o crescita economica. Tutto ciò che fa è "pontificare su un mondo commerciale di cui conosce ben poco".

8. Pirateria non significa povertà. A tal proposito IFPI cita uno studio del professor Zhang di una università cinese, secondo il quale i cittadini cinesi che acquistano prodotti pirati appartengono principalmente alle classi medie e alte.

9. Sapere che condividere sul P2P materiale illegale è contrario alla legge anzi peggio, "sbagliato" in senso etico, morale e materiale non ferma i condivisori. Almeno finché non vengono colti con le mani nel sacco e messi di fronte alle loro responsabilità, secondo un altro studio del gruppo australiano antipirateria MIPI.

10. Con il P2P, questa la verità finale di IFPI, non si scoprono affatto nuovi artisti e nuovi generi musicali. A dimostrazione di ciò il fatto che la musica più frequentemente condivisa sulle reti di scambio sia quella popolare, quella che va per la maggiore. Ma è davvero così? L'esperienza degli utenti nei forum sembra indicare da sempre l'esatto opposto. Artisti come i Razorlight, i 24 Grana o i Durutti Column se non fosse per la diffusione della rete forse sarebbero sconosciuti a molti dei loro attuali fan.

come risolvere la situazione? è quel che sto cercando di capire, magari buttando giù una vera e propria proposta legislativa. ispirandomi a quel grand'uomo che è broke-p: sfuggente, invisibile, protetto da una cortina di ferro. per concludere vi traduco quel che son state le sue risposte:

What is the main reason why you decided to file charges?
Brokep: To make the big companies aware about their own wrong doings. They are huge corporations where I’m sure a lot of different people decide. I don’t want that to be an excuse, I want them to take their crappy methods and stop their wrong-doing. They are going around accusing the pirate community for doing immoral stuff, when they do illegal stuff. We need to make a statement that just because something might be hard to fight it doesn’t mean that laws do not imply in the case.

qual è il motivo per cui hai deciso di denunciare tutti?
broke-p: per far si che le grandi compagnie si accorgessero dei loro comportamenti scorretti. sono grandi multinazionali in cui son certo che a prender decisioni siano molte persone. non voglio che sia una scusa, voglio che prendano i loro merdosi metodi e la smettano. vanno in giro ad accusare la comunità dei pirati perchè scaricare files è immorale, mentre loro fanno cose addirittura illegali. dobbiamo rimarcare che se una cosa è difficile da combattere, non è che possiamo dimenticarci le leggi.

In your blog post you said that the MediaDefender leaks started all this. Have you contacted MediaDefender about this suing of their clients?
Broke-p: Yes. I talked to Randy Saaf, he sounded like a nice guy but he didn’t want to talk about it. He basically said “you do what you have to do” and honestly - if it were my clients, I would be a bit more eager to not get them in trouble.

hai scritto un post nel tuo blog in cui dici che la fuoriuscita di dati da mediadefender ha dato origine a tutto questo. li hai sentiti?
broke-p: certo. ho parlato a randy saaf, mi è sembrato un ragazzo tranquillo ma non ne ha voluto parlare. ha semplicemente detto "fai quel che devi fare" ed onestamente - se fossero stati miei clienti, sarei stato più attento a non metterli nei casini.

What’s the legal status of the leaked emails, can they be used in the lawsuit as evidence?
Brokep: Yes. We have something called “fri bevisprövning” in Sweden which means that evidence, no matter how they’re obtained, can be used.

qual è il valore legale delle email che possiedi, possono essere utilizzate in tribunale come prova?
broke-p: si. in svezia abbiamo il “fri bevisprövning”, significa che le prove, non ha importanza di come siano state reperite, possono essere utilizzate. [notiamo che in italia, oltre ad esser vietato, ci sono prove che non vengono considerate in processi poichè presentate fuori da certi termini]

Do you have any other evidence against the media companies?
Broke-p: Yes, stuff like our own logs of the connections from MD and such.

hai altre prove?
broke-p: certo, roba come i log dei server che attestano le connessioni da parte di mediadefender.

Have you heard anything from the companies you pressed charges against?
Broke-p: No. We tried having a debate in national swedish radio but they refused to talk to us. They sent a note using IFPI saying “we will not talk about unserious claims like this”. It’s a twist of irony. They do illegal stuff and it’s unserious claims, we do stuff they consider immoral and they force the police to help them out. How’s that for democracy…

hai ottenuto risposte dalle compagnie che hai citato in giudizio?
broke-p: no. abbiam provato ad organizzare un dibattito sulla radio nazionale svedese ma loro hanno rifiutato di intervenire e di avere rapporti con noi. ci hanno mandato una nota tramite l'ifpi che diceva "non rispondiamo alle sue astruse affermazioni". è proprio curioso. loro fanno cose illegali e allora son baggianate, noi facciam cose che loro considerano immorali ma costringono la polizia ad aiutarli. dimmi te se è questa democrazia... [ricordo del sequestro dei server, dovuto a pressioni sull'ambasciatore, il ministro della giustizia ed il capo della polizia svedese, con la minaccia di imporre dazii sull'esportazione dei vari supporti digitali dagli states]

What message do you want to send out to the movie and music studios and anti-piracy companies like MediaDefender, and what else do you hope to accomplish by pressing charges?
Broke-p: That you can’t fight file sharing. You have to join it, embrace it and adopt to it. It’s the only way, like it or not. It’s not going away, it’s grows every day and it’s for a good reason - the people want it. And the people are their customers, why fight them? Listen to them.

hai un messaggio per le etichette musicali e gli studi cinematografici e per le compagnie anti pirateria? e cosa speri di ottenere da questo boom mediatico?
broke-p: voglio dire che non si può combattere la condivisione di files. bisogna invece entrarci dentro, adottarla e sostenerla. è l'unico modo. cresce giorno per giorno ed è così per una buona ragione - la gente desidera condividere informazioni. e le persone sono i loro acquirenti, perchè combatterli? li ascoltassero, invece.
[piko!] said: _se clicchi qui leggi gli articoli @05nov2003gmt+01:00 permalink   [piko!] said: _storico storico  [piko!] said: _sei vuoi stampare questo articolo devi esser decisamente fuori con l'accuso... [piko!] print
 
di piko! (del 01/01/2008 @ 19:44:15, in _muy felìz :., linkato 2140 volte):.

ecco l'annuale digest delle più curiose chiavi di ricerca che han portato utenti sul mio sito.
nel 2007 s'è totalizzato un bel 20k. mica male per uno spazio che era nato per fare delle prove di programmazione, e metter su un labirinto in dhtml, che alla fine è diventato proprio l'ultimo pensiero. prometto che nel 2008 lo finirò e così potremmo giocar tutti.
escaped! purtroppo soffre del fatto che sia markup, sia browser che standard evolvono, ed adattare codice così strano è cosa ben noiosa.
a voi, e buon 2008.

il veleno agli attori cani - ci vorrebbe, eh si.
che bella la ciociaria - lo so. bisognerebbe spiegarlo però al resto del mondo.
libru du cincucentu
sig. maiuscolo o minuscolo
pur mettendo l'indirizzo di posta eletronica e in numero di password giusti non riesco ad entrare in windows live messenger
sudore urticante - povero/a te...
voglio giocare a tetris - eh, meglio se non parlo, và...
bidone delle idee - sapete che molte persone cercano gli oggetti che costruisco io? solo che non li ho ancora messi online... :(
di chi vive soltanto un paio d'ore
freud +tumore +senza anestesia
l'ultimo stadio di decomposizione
si esprime poco meglio di un gibbone
italy +association +electric +tool +china
50 best thinkers lista
a via santamaria euclorina mi
a warrock vedo tutto nero ho un problema - sembra la pubblicità della fiesta
acchittare coca - e bravo!
ailin graef entropia
attivare funzioni nascoste ford fiesta - wow! non sapevo che la mia macchina in realtà fosse kit!
bio adesivi disney per camere bimbi
bombarded by flying animated penises - vabbè, la storia di anshe chung, dai... però resta un mito!
calcolatrici per risolvere problemi nel quale scrivi il testo e escono le operazioni - i cheat sono sempre ricercatissimi, per ogni situazione.
casi popolari disponibili al comune di ferentino - un classico dialettale: le casi populari
casalinga sola e tradita - cerchi un how to o un walkthrough?!
vafancullo - oh, c'è gente che riesce a sbagliare anche l'ortografia delle parolacce!
cerco un disegno ed un formato di buono sconto
chi mi sa dire dove trovo video porno gratis lunghi - a zozzone!
ciociaria occi - se sbagliano le parolacce, figuratevi il resto...
come faccio ad andare su google.com - indovina?
come fare x azzeccare password e account name in wow? - il mio sport preferito! pensavo d'esser l'unico...
come organizzare un torneo di calcetto(costi,pubblicita etc..)
come posso togliere le striature bianche su una camicia nera - ora metto su un sito di economia domestica
come spiare le query in chat - ma bravo...
come tagliare il polistirolo sintetico - no, perchè c'è anche il polistirolo naturale, io lo coltivo!
computerino sapentino clementoni fischio intermittente all'avvio - ma c'è mica windows installato su? no perchè se è così avrei un'idea...
consigli per non far diventare cattiva l'ananas - perchè l'ananas è birbantella: quando la fai arrabbiare meglio che ti fai da parte...
cosa è la scrittura in maiuscolo - domanda interessante. dovrei chiedere a solomone.
costruire un detonatore timer - ah, pure i bombaroli!
creare un bot per second life che gioca a connect four - che zozzeria! però sai... è un'idea!
devo ogni mattina defecare sangue coagulato - oddio che storiaccia. l'ho messa solo per dovere di cronaca.
di marzio air norton e' pulito o sporco? - ma che stai a dì?!
digita un nome e appare su google il mio profilo myspace - sei il re dei seo! ma un nome qualsiasi? oh, come hai fatto?!
dope aver fatto la biopsia ossea sente dolore - eh, questo lo confermo io. purtroppo. però se vai per donare il midollo, il dolore è piacevole.
dopo jun po che ho il pc aperto mi spunta erore system e si spegnie - e vai con l'ortografia! pc in sala operatoria...!
downloader norton lo elimina dopo un po riapre

per la serie: il sensei delle keywords:
e-mule scaricare un film su nella riproduzione manca il video con media center scaricare or e-mule or media or center risoluzione dei problemi di riproduzione file scaricati internet

ah, riprendiamo:
era la prima volta che mi travestivo - c'hai mica tendenze strane?
errori windows xp sinapsi - vuoi vedè che microsoft ha fatto il computer vivente e non ce ne siamo accorti! questo c'ha pure il sistema nervoso!
esiste un goldesel italiano - magari... ma da noi o lo apre un politico, oppure lo tiri su in galera.    
estensione di firefox leggera (gratis) e funzionante in maniera perfetta - wow. decisamente ok. cosa deve fare però?
eventi per ferragosto alla partaccia - ah, grande idea!
febbre: trucchi per alzarla - ah, grandissima idea!
hard disk rumoroso come a giustare - c'è anche chi le query le fa in trecentesco volgare
ho la febbre sempre alta e il flusso del sangue lento che succede - chiama l'autospurgo. o magari il gommista.
igor pecora - un uomo, un perchè. ma chi è? se avete informazioni, commentate.
in che cartella finisce la musica in streaming - eh si, hai capito tutto dello streaming.
in che cartella si trovono virus nel computer - eh si, hai capito tutto del mondo in genere.
incidente senza urto - eh si, hai capito tutto anche delle leggi fisiche!
insulti in tutte le lingue - si, si! scriviamo un vocabolario!!!
invece di scrivere google scrivere "ao" - ottimo consiglio: proverò.
inventare una nuova pubblicità sull'uovo - cerchi forse idee da me?! mmm... non mi viene in mente nulla.
la vestaglietta sembra cucito per te - uh che bello!
le tue mani mi hanno fatto una bellissima pugnetta - uh che squallore!
liceo martino filetico ferentino al kombo - ah, son soddisfazioni. qualcuno ne sente la mancanza!

per la serie: sono il più scarso:
lista muri per taggare roma - ecco, chi scrive questo non ha capito proprio nulla del writing. ma impara a disegnare!

lucio battisti ingegneria laurea - questa proprio non la sapevo. battisti ingegnere? nooo...
macchia nera su valvole - un pò di sporco?
ma che nome viene visualizzato se mi sono registrato a you tube? - indovina?
i am the manager of bill and exchange at the foreign remittance department of bank of africa - piacere!

il genio dei genii:
come trovare c:\ documents and settings \impostazioni locali \temporary internet file
recupero della password di un jpeg criptato con right click - ma mi sa che te la stai a inventà tu, eh...
risposta scientifica perchè' il numero 58 scaccia le mosche - poteri magici di rutilio benincasa
schiaccio a mani nude insetti - apri un blog su questo argomento! troverai nuovi amici!

carlo sinestrari morto - no, poverino! ma quale studente può esser così cattivo?
marco infussi mangiare merda - ohi! qualcuno si è accorto di una cosa che ho scritto piccolissimo su un manifesto enorme! triplo hurrà!!!
mdf come stuccare prima di leccare - te lecchi lo stucco o l'mdf? stai messo male, oh...
mdma si ci puo' sentire male con 0.1 - con le droghe sintetiche ti ci senti sempre male, fratè.
medico intimista x emoglobina bassa - eh si, ci vuole un medico intimista per queste cose. e magari anche un pò compositore d'organo.
merda pecorella
metodo +azzittire +cane - internet è una fonte inesauribile!
nascondersi dietro un server proxy - beh, se è abbastanza grosso, mettitici pure dietro. ma attento a non staccar fili.
nella cronologia messenger c'ho tutto criptato - chi vuoi spiare?
non so come fare cercasi animatori urgentemente
non va messenger mette maiuscolo la prima e un punto alla fine
opinioni su fotolandia - guarda, te lo dico io: sono i migliori del centro italia.
organi a canne in scatola di montaggio - ma forse in scatolone di montaggio!
perchè se scrivo su microsoft word è cancello un lettare da una parola si cancella anche la seguente

medicina fai da te:
prendo antibiotici , con la cocaina fa male? - nooo... ma io lascerei stare proprio gli antibiotici a sto punto...
pista piu lungha del mondo - di che, scusa?
se il bambino dopo aver preso l'antibiotico lo vomita subito posso dargli una seconda dose
sono malato se mi fischiano le orecchie e occhi pesanti - no guarda. io chiamerei le pompe funebri direttamente.

disperato erotico stomp:
porno solo cu minori e no vietato a minori - che pedofilo...
per vedere gratis film porno interi in quale sito devo andare? - ammazza che maiali, oh! "internet is for porn" son sante parole!
ragazze io do 200 euro a chi viene a colleferro a picchiarmi di botte - che pervertito...
qualcuno ha notato un odore strano della carta igienica scottex? - che pervertito due volte...
videogioco che comandi tu devi inculare una donna - ma che squallore, dai!!!

schema elettrico di un strobo a led - ma guarda, non lo so: forse c'è possibilità che i led si rompano, o forse rispondono troppo lenti.
scrivi una lettera ad un amico raccontandogli la tua figuraccia più divertente utilizzando il gergo giovanile
sfondi sporchi e brutte parole it - bravo, anche te nel club dei perversi.

skateboard tavole antiche - questo sport vanta nobili origini attorno al paleolitico. anzi, prima che inventassero le ruote. napoleone era un patito!
un ottimo veleno per gatti è così composto - embè? non me la dici la ricetta?!
vale ha 20 anni, è nata a colleferro e vive a valmontone, in provincia di roma, con il padre, la madre e la sorella. - ok. ciao vale.
video strani per la gente comune - questo è lo slogan per la next big thing on the internet

e per finire:

amolenuvolette le odio io - evabbè. mica posson piacere a tutti!
[piko!] said: _se clicchi qui leggi gli articoli @05nov2003gmt+01:00 permalink   [piko!] said: _storico storico  [piko!] said: _sei vuoi stampare questo articolo devi esser decisamente fuori con l'accuso... [piko!] print
 
di piko! (del 30/12/2007 @ 19:10:40, in _muy felìz :., linkato 2330 volte):.

preliminary considerations about seeds&peers, a little paper about copyright, intellectual property, piracy, peer to peer, digital millenium act and so on. i am a native of the digital landscape. after tro years and eight month of research i want to approach a legislative proposal: "the suits don't know how to think about this".

from steal this film.
i would be very glad in interviewing or speaking with luca lucarini, one of the authors.

Is it a good thing or a bad thing that it's becoming harder maybe impossible to encapsulate information in discrete units and sell them? The simplistic answer, the answer that you get from Hollywood and the recording industry is - it's a disaster. The suits don't know how to think about this.

It's a film that explores massive changes in the way we produce distribute and consume media. If you're talking about the distribution of cultural material, of music and cinema, well there is a long history of whatever the incumbent industry happens to be, resisting whatever new technology provides.

Cable television in the 70's was viewed really as a pirate medium.
All the television networks felt that taking their content and putting it on cables that ran to peoples houses was piracy pure and simple. The video recorder was very strongly resisted by Hollywood. There were lawsuits immediately brought by the movie studios who felt in fact, who said publicly that the VCR was to the American movie industry what the "Boston Strangler" was to a woman alone.

New information technologies provide Hollywood and the recording industries with fresh channels on which to sell products, but they can also open unplanned possibilities for their consumers.
The possibilities suggested by Peer-to-Peer technologies have prompted the entertainment industries to react in an unprecedented way. Traditionally, copyright infringement has just been a civil matter. If a copyright owner catches you doing something wrong, they can sue you and force you to pay them money. Criminal infringement liability, the ability to prosecute you and throw you in jail, has been reserved for circumstances of commercial piracy, circumstances where someone has made 500 copies, is selling them on the street as competition for the real thing. Well, in recent years, copyright owners have not been satisfied with that. They've wanted to reach out and have criminal recourse against people who are engaged in non-commercial activities.

It's really as though they decided to intimidate the village they would just chop of the heads of a few villagers, mount those heads on pikes as a warning to everyone else.

There is a fantastic quote by Mark Getty, who is the owner of Getty Images, which is a huge corporate imagedatabase, and he's one of the largest intellectual proprietors in the world. He once said intellectual property is the oil of the 21st century. It'a a fantastic quote, you could condense it to one word that is: war.
He declared war with that saying we will fight for this stuff these completely hallucinatory rights to images, ideas, texts thoughts, inventions.
Just as we're fighting now for access to natural resources.
He declared war.
Strange kind of war. I would take it serious.

This is not the first war that has been fought over the production, reproduction and distribution of information.
People like to see the contemporary and the digital era as some kind of a unique break. And I think the important point to make here is not to see it as a unique break, but really to see it as a moment which accelerates things that have already happened in the past.

Before the arrival of the printing press in Europe in the 1500's, information was highly scarce and relatively easy to control. For thousands of years, the scribal culture really hand-picked the people who were given this code to transmit knowledge across time and space.
There are images from the 16th century of books that were chained, and had to be guarded by armed guards outside a heavy door because it was very, very dangerous for people to have access to that.
Print brought with it a new abundance of information threatening the control over ideas that had come with scarcity. Daniel Defoe tells of Gutenberg's partner Johann Fust, arriving in 15th century Paris with a wagon load of printed bibles. When the bibles were examined, and the exact similarity of each book was discovered, the Parisians set upon Fust accusing him of black magic.
About to change everything, this new communications technology was seen as the unholy work of the Devil.

All of the emerging nation-states of Europe made it very clear that they would control information flows to the best of their ability. The printers were the ones who were hunted down if they printed the forbidden text. So, more than we think of persecuting the authors but it was really the printers who suffered most.

As print technology developed in Europe and America its pivotal social role became clear. Printing becomes associated with rebellion and emancipation. There's the governor of Virginia, Governor Berkeley, who wrote to his overseers in England in the 17th century saying, "Thank God we have no printing in Virginia, and we shall never have it as long as I'm governor." This was a reaction to the English civil war and the pamphlet wars and they were called paper bullets in that period.

The basic idea of censorship in 18th century France is a concept of privilege, or private law. A publisher gets the right to publish a particular text, that is deny it to others, so he has that privilege. What you have is a centralized administration for controlling the book trade, using censorship and also using the monopoly of the established publishers. They made sure that the books that flowed throughout a society were authorized - were the authorized editions - but also were within the control of the state within the control of the king or the prince.

You had a very elaborate system of censorship but in addition to that you had a monopoly of production in the booksellers' guild in Paris. It had police powers. And then the police itself had specialized inspectors of the book trade. So you put all of that together and the state was very powerful in its attempt to control the printed word. Bot not only was this apparatus incapable of preventing the spread of revolutionary thought, it's very existence inspired the creation of new, parallel pirate systems of distribution. What is clear is that during the 18th century the printed word as a force is just expanding everywhere. You've got publishing houses printing presses that surround France in what I call a "fertile crescent": dozens and dozens of them producing books which are smuggled across the French borders distributed everywhere in the kingdom by an underground system.

I have a case of one Dutch printer who looked at the index of prohibited books and used it for his publication program because he knew these were titles that would sell well. The pirates had agents in Paris and everywhere else who were sending them sheets of new books, which they think will sell well. The pirates are systematically doing I use the word, it's an anachronism, "market research".

They do it: I've seen it in hundreds and literally thousands of letters. They are sounding the market. They want to know what demand is.

And so the reaction on the part of the publishers at the center is, of course, extremely hostile. And, I've read a lot of their letters. They're full of expressions like "buccaneer" and "private" and "people without shame or morality" etc.. In actual fact, many of these pirates were good bourgeois in Lausanne or Geneva or Amsterdam, and they thought that they were just doing business.
After all, there was no international copyright law and they were satisfying demand.

There were printers that were almost holes in the wall or down in the - if they were printing subversive material they could sort of hide their presses very quickly. People used to put them on rafts and float down to another town if they were in trouble with the authorities. It was very movable.

In effect, you've got two systems at war with one another. And it's this system of production outside of France that is crucial for the Enlightenment.  Not only did this new media system spread the Enlightenment, but I won't use the word prepared the way for the Revolution. It so indicted the Old Regime that this power - public opinion became crucial in the collapse of the government in 1787-1788. In Paris, the Bastille had been a prison for pirates. But in the years before the Revolution the authorities gave up trying to imprison pirates. The flow of ideas and information was too strong to be stopped.

And I think that's the dramatic change that was affected by the printing revolution.
That all of a sudden: the emergence of a new reading public the emergence of an undisciplined reading public which were not subject to the same norms of reading or the same norms of relation to knowledge as it was in the past. It was a dramatic shift. The fundamental urge to copy had nothing to do with technology. It's about how culture is created.

But technology of course changes what we can copy how quickly we can copy and how we can share it.
What happens when a copying mechanism is invented? And you can take the printing press or you can take bittorrent. It shapes people's habits.
It gives people completely new ideas how they could work, how they could work together, how they could share, what they could relate to, what their lives could be.

There's no way that an absolutist political system can totally suppress the spread of information. New media adapt themselves to these circumstances. And often, they can become even more effective because of the repression.

Why should improvements in our capacity to copy be linked to social change? Because communicating so fundamental to what we do: in the world is itself and act of copying. The one technique that brought us to where we are is copying.
Sharing is at the heart of in some senses, existence.
Communication, the need to talk to someone, is an act of sharing.
The need to listen to someone is an act of sharing.
Why do we share our culture? Why do we share language? Because we imitate each other.
This is how we learn to speak. This is how a baby learns.
This is how new things come into society and spread through society.

Basically what keeps us together is that we copy from each other. When the spoken word was our only means of communication, we traveled far and wide to deliver it to others. Later, as we began to communicate in written form, Armies of scribes multiplied our ideas.
Our urge to communicate is so strong that we have always pushed the tools available to us to the limit. Then gone beyond them, creating new technologies that reproduce our ideas on previously unimaginable scales.

In 1957, the USSR launched Sputnik. In response, the American government authorized massive blue-sky spending on science and technology overseen by a new Advanced Research Projects Agency. It was ARPA developing the ideas of visionary computer scientist Joseph Licklider, that came up with the concept of networking computers.

It's been hard to share information. For years. The printing press of course was the great step into sharing information. And we have been needing for a long time some better way to distribute information than to carry it about.

The print on paper form is embarrassing because in order to distribute it you've got to move the paper around and lots of paper gets to be bulky and heavy and expensive to move about. The ARPAnet was designed to allow scientists to share computer resources in order to improve innovation. To make this vision work, ARPAnet had to allow each machine on the network to reproduce and relay the information sent by any other. A network in which peers shared resources equally was part of a massive shift from the corporate and commercial communications systems of the past - in which messages radiated from a central point or down through a hierarchy.
There was no center and no machine was more important than another. Anyone could join the network, provide they agreed to abide by the rules, or protocols on which it operated.

Ever since, really, the 60's onwards, packet switch networks are the predominant style of communications used today. Increasingly so in both voice and data. The western world was transforming itself from the rigid production systems of Fordism to fluid work, lean production and just-in-time delivery. A post-centralized, friction-free economy needed a communications system just like this. We didn't build in the 1970's networks of hierarchs. The computers that existed in the world were all multimillion-dollar machines and they basically related
to one another in very equal ways. One of the really important characteristics of the internet is that it's extremely decentralized and that the services on the internet are invented and operated by other network users.

You know the network is built so that there's nobody in charge that everybody has control over their own communications. In relying on the internet, society was bringing into its very center a machine whose primary function was the reproduction and distribution of information.

It's an inherent function of the networks that we use today that this data is stored, copied, stored, copied normally transient, normally very fast, you know, in milliseconds, micorseconds. Specialized pieces of equipment such as switchers, routers, hubs etc. do this all in the blink of an eye but it's the way networks WORK.

What ARPA's engineers had produced was the blueprint for a massive copying machine without master, which would grow at a fantastic rate into today's internet. So this entire area is bristling with information transfer of one type or another. The spectrum environment is getting very dirty, or noisy Every single packet that flies through the multitude of wireless networks and through the internet is listened for stored in memory and retransmitted, ie it's copied from one, what's called network segment, to the next our immediate environment now, our immediate ecosphere is so broad, so large that you cannot contain information very easily anymore, you cannot stop or censor information or stop the transmission once it's out there It's like water through your hands It's like trying to stop a dam from bursting.

I would say right now, we are likely in range of wireless microwave radio transmissions that are most likely breaching some sort of copyright law right at this moment.

To try on the back of modernism and all this international law to make profit out of his own ungenerosity to humankind. One of the main battlegrounds in law, in technology now is the extent to which it is possible to exclude people from information, knowledge and cultural goods the extent to which it's possible to enclose a bit - if you will of culture, and say it's in a container: you have to pay me in order to access it.
You can make something property if you can build a fence for it, you can enclose something, if you can build a wall around it. In the American west, the range land was free, and all could graze it because it was too expensive to fence it barbed wire changed that and you could turn it into property. Culture came in these boxes. Control came naturally as part of the process of the existence of the medium itself.

There's a thing, a book, a record, a film that you can hold onto and not give somebody else or you can give it to them. And the whole payment system was built around: Do I give you this unit of information? Or don't I give it to you? And that was how the whole model of copyright was built from the book on up. What used to be property - music, cinema - now becomes very, very easy to transmit across barriers.

We have today the ability to make copies and distribute copies inexpensively. If one copy leaks out on the internet very rapidly it's available to everyone. One can always try to create artificial boundaries, technological boundaries which prevent us from sharing files prevent us from sharing music etc. But how do you create a wall or a boundary against the very basic desire of sharing? I think the war on piracy is failing for social reasons. People like to communicate. People like to do, to share things.
People like to transform things and technology makes it so easy that there's no way of stopping it. The new generation is just copying stuff out of the internet. It's the way they're brought up. They started with Napster music is free to them. They don't consider music being something you pay for. They pay for clothes. They pay for stuff they can touch. Intellectual property is - What the fuck is that?

So whether you're using a long-lost peer-to-peer system, like the original Napster, or you're using Gnutella, or you're using bittorrent the principle here is that you are actually engaging in internet communication as it was originally designed, you are able to serve content as well as consume.

Especially after the Napster lawsuit we saw an emergence of a lot of more decentralized file-sharing services.
Computer programs that people could run on their own computers that would make them part of the network, without having any one place where there's a master list or a master coordination. What this means is that in fighting file sharing the entertainment industry is fighting the fundamental structure of the internet. Short of redesigning and re-engineering either the internet or the devices we use to interact with the internet, there's nothing that Hollywood or Washington or Brussels or Geneva can do anything about.

They shattered Napster into millions of little pieces, spread across computers all around the globe and now if you want to shut it down, you have to track down every single one of them and turn it off. And they just can't do that. They send out letters every month trying to shut down a couple here and there but it just doesn't work. There are just too many. It's out of the bag now. Once it's that far distributed, it's really going to be hopeless. You can sue people forever.
You can sue a handful of college students, university students in the United States. You can sue the investors of Napster - and Napster - You can sue the company that provided the software for Kazaa. But it doesn't shut anything down.

Kazaa lost a big case in the United States in the Supreme Court. Kazaa and Grokster and a set of other companies. So those companies no longer operate. But the network still works, in other words, the interface is still installed on millions of computers and people still use them.

The music industry, if they want to stop file sharing, there's no central computer for them to go to and shut it down. They have to go all the way to the ends of every wire. They have to snip all the cords across the globe. So when the Pirate Bay got shut down last year, and during the raid Amsterdam Information Exchange, AM6 reported that 35% of all the European internet traffic just vanished in a couple of hours.
The files have been shared. There's no way back.

You can't - it's not about shutting down bittorrent: it would be about confiscating everyone's hard drives. The files are out there. They have been downloaded. They're down, there's no up anymore. They're all down.

There's nobody you can go to and say: "Shut down the file sharing". The internet's just not built that way.

We're surrounded by images. Every day, everywhere. There's nothing you can do about it. But the problem with these images is that they're not yours: people's lives are determined by images that they have no rights to whatsoever, and that's - I'd say it's a very unfortunate situation. There's this work of mine that people have described as a series of unattainable women, in fact it's a series of unattainable images.
The one last mission of cinema is to make sure that images are not seen.
That's why we have DRM - copy protection - rights management region coding, all that stuff but if an image is seen then it tells you one thing: it's not your image, it's their image. It's none of your business. Don't copy it. Don't modify it. Just forget about it. You can't just say - hey it's just a movie. It is reality. It's a very specific reality of properties.

Radio. Television. Newspapers. Film. At the heart of all of them there is a very clear distinction between the producer and the consumer. And the idea is a very, very static one. That here is a technology that allows me to communicate to you. But it's not really a conversation that one has in mind. It use to be, if you had a radio station or television station or a printing press. You could broadcast your views to a very large number of people at quite a bit of expense and a fairly small percentage of the population was able to do that. The materials were produced by some set of professional commercial producers, who then controlled the experience and located individuals at the passive receiving end of the cultural conversation.

If you wanted to change the way the television broadcast network works - good luck: you're going to have to get the majority of the shareholders to agree with you - or you're going to have to replace some very expensive equipment. In the world of that universe where you needed to get distribution there were gatekeepers that stood in your way. I know that there's gatekeepers out there at every level by the way certainly production, funding, exhibition. They can get fucked as far as I'm concerned.
You would need to satisfy the lawyer for the network or the lawyer for the television station or radio station that what you've done is legal and cleared and permissions have been obtained - and probably insurance has been obtained before you could get into the channels of mass media communication.

The number of people who could actively speak was relatively small and they were organized around one of the only two models we had in the industrial period to collect enough physical capital necessary to communicate either the state or the market usually based on advertising.
This is the question that faces us today.
If the battle against sharing is already lost - and media is no longer a commodity - how will society change? Those whose permission was required are resisting this transition because control is a good thing to get if you can get it. The control that used to reside in the very making of the artifact is up for grabs.

Should we expect changes as massive as those of the printing press? There's plenty of people who are watching, you know, the worst kind of Soap Opera right now they're a planet and I can't save them. As hard as I've tried, I can't save them.
But do we need saving? Will there still be a mass-produced and mass-oriented media from which to save us?
Music didn't begin with the phonograph and it won't end with the peer-to-peer network.

The panic of the movie industry and the music industry is that people could actually start to produce and that file sharing networks - file sharing technology enables them to produce stuff. It's not so much the fact that the Phantom Menace is downloaded 500 times, or 600.000 times etc.

Yeah of course, there is an imaginary specter of economic loss that informs that but the real battle or the real threat lays in a shift in the ways that we think of the possibilities of ourselves as creators and not merely as consumers. It's like a whole network This is something that I've given outand I've let people download it and they can download it, do what they want I've made a blog about it saying oh look, DJs you can play this where you want There's this guy in Brooklyn and he's just done a remix of it, just like - It's totally different to what I thought but He's just - this guy from Brooklyn and I really respect that he came back to me and said look and it's going on his mix album.

One of the things that intrigues me tremendously about the proliferation of material that's out there in the world for people to grab, is the potential creation of millions of new authors.
Thanks to the internet, thanks to digital technologies the gatekeepers have really been removed. People can take more of their cultural environment make it their own use it as found materials to put together their own expressions do their own research, create their own communications, create their own communities when they need collaboration with others rather than relying on a limited set of existing institutions or on a set of materials that they're not allowed to use without going and asking: "Please may I use this? Please may I create?"

Basically, in terms of samples not many people go out of their way to clear samples Right about now I've got the things on the fruity slicer like this on different keys it's just different parts of the sample actually just some Turkish shit i don't even know who it's by - like it's just some random sample I make mainly instrumentals so really I've made a tool for that to sort of MC to anyway It's good that people are ruthless enough to use another person's tune and record themselves spittin bars over it.
We live in this world in which absolute abundance of information is an everyday fact for a lot of us and this means we have a certain attitude towards the idea of information as property. It's like you've heard, sharing is in our blood, so the struggle to hold on to knowledge and creativity as a commodity by force it's going to be met by our strong urge to share, copy and cooperate.
When you put primary materials in the hands of ordinary citizens really, really interesting things can happen.
So it's a terrorism of the mind that actually sustains concepts like intellectual property it's a terrorism that's grounded on an idea of brutal repression of that which is actually possible.
If everything is user-generated it also means that you have to create something in order to be part of the society.
I think one of the things that we are seeing coming out is culture where things are produced because people care about it and not necessarily because they hope other people will buy it. So what we will see is things made by the people for themselves. I don't think I know a person who just listens to it and doesn't try and get involved in some way by producing or something... You know all these things that are taking the copyright industry totally by surprise - and they're scrambling with and not able to deal with - for the next generation it's just part of the media landscape.

They're natives, they're natives in that media landscape, absolutely.
And they're not alone.

I think we need to have a broad conversation - it's probably gonna be an international conversation where people who make things and people who use things - I'm talking about cultural works - sit together and think about what kinds of rules best serve these interests, I don't know that we're going to agree, but I think we need to ask a little bit more about utopia we need to really figure out what kind of a world we'd like to live in an then try to craft regulations to match that - being reactive doesn't cut it.

The future isn't clear for sure but that's why we're here, we're trying to form the future, we're trying to make it the way we want it - but obviously most people want it to be and that's why we're doing this.
Let's build a world that we're actually gonna be proud of, not just a profitable world - for a few very large media companies. Making money is not the point with culture, or media - making something is the point with media, and I don't think that people will stop making music, stop making movies stop making - taking cool photographs - whatever. Although it's difficult to believe it now, we can do without the entertainment industries, we'll find new ways to get the stuff we want made - we want a world in which we can share, work together and find new ways to support each other while we're doing it. This is the world we're tyring to bring into being.

A force like this, a power like this. Zillions of people connected sharing data, sharing their work, sharing the work of others: this situation is unprecedented in human history, and it is a force that will not be stopped.
People always ask us who are the League of Noble Peers?
And we tell them, you are. I am. Even your bank manager is. That's why I'm a vague blur. It's kind of like: Insert yourself here.
Because we all produce information now, we all reproduce information.
We all distribute it. We can't stop ourselves. It's like breathing.
We'll do it as long as we're alive. And when we stop doing it, we'll be dead.
[piko!] said: _se clicchi qui leggi gli articoli @05nov2003gmt+01:00 permalink   [piko!] said: _storico storico  [piko!] said: _sei vuoi stampare questo articolo devi esser decisamente fuori con l'accuso... [piko!] print
 


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[piko!] ti ringrazia per esser arrivato fin quaggiù, la strada era lunga.
se non sai cosa fare, puoi visitare l'archivio o la galleria fotografica relativa ad hirudo:holter.
oppure tornartene alla pagina iniziale del sito per vedere cosa bolle in pentola.

your attention makes [piko!] happy: there was a long way from the top of the page!
if you don't know what to do, try our archives or the photogallery from hirudo:holter.
or you can click back to the global home page to see what's going on now on amolenuvolette.it.



steal all of this, steal my code, steal my graphics. use it to feel better.
this is copyrighted so you can really steal it.

eventually you will find some crap-pieces of code like "don't right-click" in my escaped! maze.
this was only because if you read source code there's no play in gettin out of the maze, cheating about the right place to click.

so, uh: i'm a media pirate. i am a native in the media landscape.




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