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ecco, questa è la storia di una ragazza molto tranquilla, anche troppo tranquilla. la strana accoppiata di pigrizia e a-socievolezza, rallenta la sua vita. ma questo non vuol dire che non sia intensa quanto quella di coloro che inseguono il cambiamento, vuol dire assaporare lentamente l'esistenza, trattandola come un caffè, che è il suo rito. è un'idea per un personaggio o per un cortometraggio. si chiamerà margherita.
ispirato alle scenografie del film d'animazione francese renaissance, ho sistemato un cortometraggio scritto in precedenza per partecipare ad un concorso. dato poi che mi piace fare le cose per bene (tipo quello dei formaggi), l'ho tradotto ed impaginato. ecco a voi un nuovo libricino in pdf. [link]
finalmente siamo riusciti ad organizzare una festa di fine estate alla rotonda. finalmente potrò scaldarmi le dita nella battaglia live set madah gasebre [gabriele martini - electronica] VS esperimentoalkombo3 [ovvero io - vjing]. leggetevi il programma ed accorrete numerosi. [link]
la cosa più importante di questa serata è che il palco ti separa dalla gente. essendo un tipo che getta ponti, non amo quel che separa. mi sono messo al centro della piazza, e mentre facevo il mio lavoretto, chiacchieravo con chiunque passasse di lì. è molto più divertente, mi piaceva il fatto che i curiosi potessero pigiare qualche tasto o cercare di capire le righe di comando. sono molto soddisfatto della qualità del mio operato, anche perchè ho usato la bellezza di quarantasette banchi da venti filmati l'uno [questo vuol dire 47x20=940 filmati diversi, che poi sono un quarto della mia intera base dati]. l'unico neo è che quando hai a che fare con gente alle prime armi, ti guasti solo la vita. cosa vuol dire prendersi delle responsabilità ce l'ho ben chiaro da quando avevo sedici anni, oggi i ragazzi di ventuno ancora non lo sanno.
i dettagli, per chi ha voglia di leggere come la penso, nelle righe che seguono, ma la questione è lunga.
ho ricevuto congratulazioni e dosi di stupore da almeno una quindicina di persone del pubblico e questo mi fa contento. ho dovuto trascrivere i numeri di almeno cinque deejay che, intrippati dalla mia cosa, mi hanno proposto dietro compenso feste a base di gigi d'agostino, che secondo loro tira. questo mi fa un pò meno contento. ho accettato con malcelata insofferenza, ma vedremo quando mi chiameranno quale sarà lo stato delle mie finanze. ho dovuto montare il telo per proiettare da me, e questo non mi fa affatto contento. gli organizzatori della festa allora cosa organizzano?
quel che devono fare è: la pubblicità, procurarsi amplificazione, eventualmente luci, o nel mio caso un posto o un telo dove proiettare, sistemare il tutto in modo che funzioni.
oggi non ho voglia di essere buonista come al solito.
primo: la pubblicità non l'ho vista, nel senso che non ho visto un solo volantino nemmeno accartocciato per terra, nel senso che tutte le persone che ho invitato cascavano dalle nuvole.
secondo: l'allaccio della corrente non c'era. provvidenziale un gruppo elettrogeno, ma la corrente è venuta meno due volte mentre suonavo, con il rischio di fulminare la lampadina del proiettore [nota1: il proiettore è della biblioteca, non mio. ringrazio come al solito roberto ruffini e romeo zuccaro che si fidano di me. nota2: la lampadina del proiettore ha una potente ritenzione del calore, e va sempre raffreddata. la ventola del proiettore infatti continua ancora a girare per un quarto d'ora dopo lo spegnimento, fateci caso. se togli la corrente, la ventola si spegne e non raffredda più, e la lampada perde in luminosità, contrasto, colore o al limite si squaglia.]. la prossima volta comunque mi porterò l'apc, il gruppo di continuità, almeno stò sicuro con gli sbalzi.
terza cosa: avevano sistemato tutto fuorchè le proiezioni. adesso io dico: che m'avete chiamato a fare?
ringraziamo il cielo per la mia indole da boy scout. il telone di plastica spessa me lo sono procurato al volo dagli amici di gaudenti. sono passato alla fornace ed ho preparato delle palanche per farci un telaio. mia nonna ha tirato fuori dai suoi meandri cinquanta metri di corda che aveva nascosti chissà dove, ed la materia prima era disponibile.
sono andato sul posto e, purtroppo per la mia pace interiore, ho dovuto arrabbiarmi. qui il telone no perchè copre l'americana, qui no perchè copri la birra, qui no c'è il paninaro.
perdonate l'egocentrismo, ma se uno deve fare vj-ing vuole che il pubblico riesca almeno a vedere quel che sta facendo, mi sembra il minimo. mi volevano far mettere il telo dietro il palco, oppure quaranta metri più giù, dove c'erano due alberi per attaccarlo. io non ci stò. ho fatto ascoltare ad alta voce quel che pensavo, con mio grande gusto. certo, forse ho ulato qualche parolaccia di troppo, ma i presenti mi hanno scusato, capendo il problema. se il cosiddetto organizzatore non sistema l'indispensabile, qualcuno dovrà pur farlo, e se quel qualcuno sono io non c'è compromesso, si fa come dico io. eh si, in queste cose sono un despota.
primo: la statua di morosini non va coperta, quindi lì scordatevelo.
secondo: il telo deve essere posizionato di taglio rispetto al vento, altrimenti fa vela e pesante com'è si sbraga tutto, ed ammazziamo pure qualche passante.
terzo: si fotta quello della birra, io il telo lo metto di fianco al palco, come un secondo stage.
ringrazio andrea catracchia e matteo che mi hanno aiutato ad arrampicarmi sopra il palo della luce [diamine, non lo facevo così alto lassù!], tenendomi per le braghe e spingendomi da sotto i piedi, e a tendere i cavi. anzi, andrea lo ringrazio due volte perchè ha l'animo del boy-scout come me. pur non entrandoci nulla, s'è rimboccato le maniche senza esitare, quando i cosiddetti organizzatori cazzeggiavano a chiacchiere, birra e fumo. complimenti alla serietà, si respirava responsabilità nell'aria.
ringrazio anche mirko bellotti, che conosco da quando andavo al grest da bambino, che ora lavora per l'associazione terra e libertà: tra un diverbio e l'altro è riuscito a convincere il segretario del sindaco, gianfranco fiorini, che forse era il caso di usare la palma per assicurare il telone, come cercavo di spiegare da circa un'ora e mezza. e poi m'ha procurato da guerina anche una panchetta, che uno organizza un concerto e non porta nemmeno due cavalletti e una palanca per appoggiarci le attrezzature, che furbizia.
anche se con un'ora di ritardo comunque funzionava tutto. poi quando c'è la musica i diverbi per me cadono nell'oblio. dalle otto e mezza ho cominciato a mischiare roba e non mi sono fermato fino all'una: più che altro perchè c'era un sacco di umidità e s'era fatta la condensa su tutti gli strumenti. francesco zero3 esponeva finalmente sue stampe, mi ha fatto anche qualche scatto. fernando m'ha fatto la cortesia di prendere un'altra palanca in cantina. poi c'era luca d'amato un pò fracico di vino all'etanolo, acquistato al torchio per tre euro da er gomma de nettuno, che tizio. ho stentato a riconoscere due ragazze, che non vedevo veramente da tempo. poi marco cianf se ne esce col telo microforato, addirittura. matteo e fabiana mi portano le noccioline, e ne regalo una a ilaria per farle fare una risata, stava un pò in paranoja. jean mi fa accomodare al volante della sua bmw z4 3000i, con hard top, tutta argento. uau. pomi si gusta la selezione dei miei video guasti. descio dava la festa di addio al celibato, sono mancato, l'ho salutato via video. ogni tanto emanuele ciuffo passava per due chiacchiere, e mi portava da bere [meno male che c'era lui!]. il padre di gabriele almeno ha avuto l'accortezza di offrirmi da mangiare, mi sembrava proprio il minimo. abbiamo chiacchierato, regolato un pò meglio i toni al mixer, mi ha presentato franco marinelli. il colmo però è arrivato nel finale. sirio m'ha aiutato a smontare il tutto alle due, allora sono andato al banco a chiedere di offrirgli almeno una birra, eravamo abbastanza provati. questi che fanno invece? mi fanno aspettare lì dieci minuti, non mi considerano proprio, e davanti a me staccano il barile della spina e se ne vanno.
sono gesti di superbia che non sopporto, è una questione di principio. uno lavora dalle sei del pomeriggio alle due di notte, sono ben otto ore e tu, che ci svolti pure, non gli offri nemmeno una birra.
ho detto "guarda, lascia perde..." e me ne sono andato. è assurdo. le persone così io le chiamo infami.
per sbollire ho accompagnato sirio e mi son fatto due passi con ciuffo. meno male, che un attimo dopo hanno pure fatto a pizze.
in definitiva, per me tutto bene. gli amici sono amici e si vedono al momento del bisogno. tante volte anch'io ho pagato l'inesperienza, l'importante è non farsi fregare anche una seconda volta. e comunque la prossima volta mi porto il megafono, almeno faccio un pò l'mc che la gente proprio non capiva cosa stesse accadendo. perle ai porci.
sono felice dei primi risultati di questo sito: a questo [link] troverete la destinazione per area geografica dei visitatori di settembre. è ottobre, la stagione chiude. parte però il contest 5dita.edu!
chi realizza la più bella pagina di net.art vince!
solaris 1972-2003: paragone tra due modi di pensare il cinema
1972
andrei tarkovskij
piante nell'acqua e scatola con la terra
cavallo, casa di kelvin
piove improvvisamente
discussione davanti al televisore nella quale compare l'amico, presente in casa, da giovane, in uniforme militare
fotografia della moglie
cavallo
suo padre si arrabbia con kelvin
conversazione con l'amico che viaggia in macchina via schermo televisivo
viaggio in macchina
kelvin brucia carte
scatola con la terra, lui in casa, cavallo passeggia solo
stelle, partenza di kelvin, approdo sulla stazione spaziale
sbarco nell'hangar, cade per una scarpa slacciata
disordine, sistema un cavo che scintillava
raccoglie la palla di un bambino
parla con il tecnico che lo fa uscire dalla stanza, cercando di convincerlo a dormire e ripassare il giorno seguente, vede il bambino nella stanza del tecnico
entra nella sua stanza, fuori p buio
da gibarian è tutto sottosopra
vede il videomessaggio di gibarian
sente rumore di campanelli e blocca la porta, disegno del cavallo sulla parete, cenere sul tavolino attorno alla pistola, toglie la cassetta ed esce, è buio
parla con il fisico, che gli impedisce di entrare ed esce per parlargli
vede che il fisico nasconde un nanetto
fuori c'è luce
incrocia la ragazza che fa rumore di campanelli
la segue e giunge nell'obitorio dove c'è gibarian congelato
parla con il tecnico: la stanza è circolare, c'è disordine, la ripresa del dialogo con il tecnico è particolare, ci sono molti oggetti in scena
torna nella sua stanza, la scena si fa in bianco e nero
continua a vedere il videomessaggio: gibarian scaccia la ragazza che fa rumore di campanelli dalla ripresa video, mentre gli offriva del latte
kelvin prende la pistola e si addormenta impugnandola, si addormenta, si materializza la moglie, ha un foro sull'avambraccio sinistro
nel tentativo di impugnare la pistola sfiora il piede della moglie che, facendole solletico, scalcia, allontanando la pistola
la moglie gli chiede di toglierle il vestito: l'allacciatura sulla schiena è finta, non serve ad aprire il vestito, che è cucito tutto d'un pezzo. questo sottolinea la sua condizione di copia. taglia il vestito, nota che la porta è ancora bloccata dalle pesanti valige che vi aveva posto dinanzi
titolo solaris
fa entrare la moglie nel razzo, lo lancia per liberarsene,si brucia, si raffredda sotto la doccia
il tecnico entra in camera sua, lo medica, lui siede sulla sedia dove c'è ancora il vestito che aveva tagliato alla moglie
il tecnico mette delle strisce di carta sui tubi dell'aerazione, dicendo che era un'invenzione di gibarian e che gli ricordavano le foglie
bianco e nero: kelvin dorme e ricompare la moglio, vestita sempre uguale. si spoglia e lascia lo scialle sulla sedia: ora ce ne sono due quasi identici.
la mattina seguente kelvin si alza per buttare i vestiti che aveva lasciato la moglie rispedita con il razzo, appena chiude la porta, la moglie urlando la sfonda, ferendosi gravemente
kelvin prende le medicazioni e scopre che un'attimo dopo era già guarita
il giorno dopo incontrano nel corridoio il fisico e il tecnico
il fisico nasconde tre foto di bambini
chiede a kelvin di fare alla moglie un prelievo di sangue ma è impossibile
mare di solaris
kelvin fa vedere alla moglie il filmino girato assieme al padre: ci sono la madre, il cane appena nato, lui che gioca nella neve, un fuoco, la moglie con lo stesso vestito che indossa nelle reincarnazioni
la moglie va a specchiarsi e non si riconosce, goccia acqua dalla doccia
discussione con il tecnico sulla sua distruzione credendo di non essere ascoltati, la moglie in realtà non dorme perchè non ne ha bisogno
esce nel corridoio, corre indietro sentendo che la moglie sta male
mare di solaris
kelvin dorme, si sveglia e parla con la moglie della sua morte, lei piange
festeggiano il compleanno del tecnico (che si presenta con una giacca strappata) in biblioteca: discussione tra il fisico e kelvin sulla natura umana o no della moglie. al fisico si stacca una lente degli occhiali. interviene la moglie a difesa di se stessa e dei suoi sentimenti: più tempo passa con kelvin, più diventa umana. lei piange.
fa cadere il candelabro, kelvin si inchina a lei, è scalza.
il fisico se ne va. kelvin esce nel corridoio con il tecnico, quasi ubriaco.
kelvin torna di corsa in biblioteca, sua moglie fuma, ha lo sguardo perso nel vuoto.
dettagli di scene di vita campestre invernali, che possono essere ritrovate nei quadri appesi in biblioteca.
non c'è più gravità, kelvin e la moglio fluttuano assieme ad un libro
fuoco dei ricodi di kelvin
mare di solaris
la moglie si suicida ingerendo ossigeno liquido, poi risorge. il tecnico non sopporta e non riesce ad abituarsi a queste resurrezioni istantanee.
litiga con la moglie.
il tecnico esce di corsa facendo un giro di corridoio per prendere una cassetta degli attrezzi
mare di solaris, forbici e cucchiaini arrugginiti sott'acqua
si riappacificano. kelvin si alza da letto tutto sudato, va in corridoio e trova un disegno di un lupo e di due cani che si accoppiano. parla con il tecnico davanti al mare di solaris
mare di solaris
il tecnico e la moglie portano kelvin a braccetto verso una intensa luce
bianco e nero, casa di kelvin
le mogli si moltiplicano, c'è anche il cane
bianco e nero: casa di kelvin con la madre, tutto è foderato di plastica trasparente lucida, sullo schermo del televisore c'è il quadro invernale della biblioteca, kelvin ha il braccio sporco, la madre glielo lava
kelvin si sveglia, il tecnico gli dà la lettera d'addio scritta dalla moglie, che si è fatta annichilire, nella stanza c'è la brocca con la quale la madre l'aveva lavato nell'incubo
discussione in biblioteca con il tecnico, c'è ancora lo scialle della moglie sulla sedia
bianco e nero: mare di solaris
la piantina della scatola che aveva portato fiorisce
piante nell'acqua in movimento, come l'inizio del film
kelvin è a casa, gli viene incontro il cane
c'è un fuoco nel giardino, dentro casa piove acqua bollente sul padre che sistema libri
kelvin si inginocchia sulla porta e lo abbraccia
la ripresa sale e diventa aerea: la casa si trova in un'isola nel mare di solaris.
2003
steven soderbergh
pioggia
fotografia simmetrica e futuribile
scena di vita del medico in terapia di gruppo
casa sua vuota, si taglia affettando verdure
messaggio registrato dell'amico gibarian a casa sua
sfera di solaris
dopo 8 minuti di film è nella stazione
sangue
cadavere dell'amico gibarian
sangue sul soffitto del quale non si accorge
incontro con il tecnico un pò strambo, kelvin è scosso e nervoso
incontro con il fisico, donna e di colore, che non lo fa entrare e gli parla da dietro la porta
bambino che insegue e perde di vista
sistema le sue cose, sogna
ricordo di come ha conosciuto sua moglie
lei si materializza
gli chiede se è lei, la interroga, lei le dice che casa sua è buia e non c'è un solo quadro appesso alle pareti
scena di sesso
la rispedisce con il modulo
parla con il tecnico dell'accaduto, al tecnico si materializza il fratello
blocca la porta, dorme
nuovo flashback con la poesia sulla morte
nudi a letto
si materializza di nuovo
è sempre notte, ci sono strisce di luce regolari
lei ricorda: test di gravidanza, cena con gli amici di lui
pillole per la depressione
flashback sul litigio per l'aborto
lei ricorda la sua morte
discussione sugli ospiti
lui è costretto a dirle che ha rispedito la sua prima materializzazione
ipotesi sulla distruzione degli ospiti
sogno o materializzazione di gibarian
lei inghiotte ossigeno liquido
lei risuscita piange
lui dorme, vede lei parlare con qualcuno fuori dalla porta, distrutta
le pillole sono finite, lui suda, nuovo flashback
ci sono molte lei nella stanza
ricordo della sua morte, stringeva nella mano la poesia
videomessaggio di lei che si è fatta annichilare
scoprono il cadavere del tecnico, egli stesso era un ospite
lo lasciano sull'astronave, devono partire, sono troppo vicini a solaris, potrebbero schiantarsi
lui torna a casa, c'è una foto sull'anta dell'inizio, dove c'è la verdura
taglia la verdura, ferendosi come all'inizio, ma guarisce immediatamente
flashback di come è andata davvero, lui non salpa con il fisico
la nave si schianta su solaris
un attimo prima lui stringe la mano al bambino che è l'ospite di gibarian
incontra lei in quell'altra realtà e vivono assieme
note e considerazioni
penso che la versione del '72 sia uno degli esempi di "sciagurate traduzioni", come quella di shining di kubric curata da dino de laurentiis, che l'italia ha sempre dovuto sopportare. a causa della censura le scene forti ed alcuni dialoghi, in genere quelli che comprendevano concezioni differenti rispetto a quelle della cultura del tempo, venivano tagliati, fino a abbreviare i film agli standard desiderati. ipotizzo che i tagli nel caso di solaris riguardino principalmente gli interrogativi sull'esistenza di dio, sulla resurrezione e l'immortalità per farla breve, e sui possibili parallelismi con l'ideologia comunista che necessariamente dovevano pervadere l'opera di tarkovskij: anche se egli stesso non era propriamente affine al regime, lo stato aveva la possibilità di impedirgli di lavorare. era comunque nato e cresciuto nel materialismo, e questo è dimostrato dal confronto che emerge in ogni suo film tra le ragioni della scienza, della mente, e quelle dell'arte, del cuore. anche in stalker pone a confronto, nel raggiungimento della zona, uno scienziato che vuole distruggerla ed uno scrittore che ne è incuriosito, guidati da un uomo comune che invece la rispetta. c'è un ovvio parallelismo con solaris, tra il fisico, il medico, ed il tecnico. solaris è ovviamente la zona.
riguardo le durate, la versione originale russa del 1972 è di circa 2:40, quella del 2003 di 1:37, quindi nel 2003 ci si è adeguati ai canoni di sopportazione del grande pubblico, che in genere non ha molta voglia di scendere in riflessioni profonde, nè di ascoltare troppi dialoghi. si preferisce sempre un film molto incalzante, come è appunto la versione di soderbergh. per via dei tagli operati, anche la versione italiana degli anni settanta scende sotto le due ore.
la trasposizione degli eventi è più elaborata nella versione del 2003, forse per via della produzione di james cameron, forse per le direttive di hollywood per offrire al pubblico una maggiore suspance, forse perchè sono passati nel frattempo trent'anni di cinema. entrambi i film utilizzano flashbacks: il più recente estesamente, per via della sua struttura circolare, mentre nell'originale la sequenza degli eventi è consequenziale.
entrambi presentano delle lacune, ma queste sono mie opinioni: penso sia importante lasciare molto spazio alla fantasia dello spettatore, ma che il film debba anche esser coerente con la trama, evitando motivazioni grossolane.
nel primo la storia è a tratti confusa, ma bisogna pensare alla suggestione generata ai suoi tempi, si parla pur sempre del 1972. il regista ci porta a prestare attenzione su particolari, come il nanetto, la ragazzina, le foto dei tre bambini, i quadri nella biblioteca, i ricordi della madre, il cavallo, il cane, l'elemento acqua, che alla fine del film non trovano una collocazione nel sistema se non come elementi autobiografici o suggestivi della narrazione.
lo stesso fatto che appena entrato nell'astronave il protagonista inciampi deve avere un senso latente: anche se sembra un particolare insignificante, è stato certamente girato per un motivo. tarkovskij altrimenti non avrebbe potuto sprecare dieci secondi di film in maniera peggiore: forse voleva rallentare il ritmo della narrazione, ma in quella parte il film sembrava già lento; forse voleva farci notare qualcosa, ma nulla sembra fuori posto; forse voleva raccontarci della natura fallace dell'uomo, appena arrivato in quel posto, ma chi può dirlo.
è abbastanza incomprensibile il perchè, nel finale, sia possibile una tranquilla vita su una delle isole formatesi sulla superficie di solaris e soprattutto come abbia fatto il protagonista a finire lì. di contro è meraviglioso il concetto di queste isole della memoria, che scompaiono nella versione moderna.
non si capisce perchè kelvin finisca sull'astronave, se non dalla traduzione delle parti in russo. mi chiedo come abbia potuto il pubblico italiano del tempo apprezzare uno dei più bei film di fantascienza della storia.
è dubbio il fatto che kelvin sopravviva al lancio del razzo nell'hangar: l'autore avrebbe tranquillamente potuto farlo uscire dalla porta ermetica, al più che non sembrano esserci vere conseguenze delle sue ferite nella trama, se non per un simbolismo rappresentante la difficoltà del liberarsi controvoglia della reincarnazione di sua moglie, defunta. abbastanza inverosimile comunque la sua sopravvivenza al calore emanato dal decollo: se la cava con una bolla d'acqua sulla fronte?!.
anche se l'importanza dedicata al cavallo resta inspiegabile (compare cinque volte in primo piano), tarkovskij pone molti oggetti importanti ai bordi dell'immagine, lasciando allo spettatore il compito di trovare i nessi con il resto. notiamo infatti che nel sogno con la madre tutto è incartato con plastica lucida come i cuscini sull'astronave, e che il tetto è bucato come la porta, ma non è chiaro perchè piova acqua bollente su suo padre che sistema libri.
il secondo risolve alcuni interrogativi che il primo tralasciava, ma perde enormemente in profondità di pensiero. non c'è un solo dialogo che non riguardi la storia d'amore finita male tra clooney e la bella attrice: questo è hollywood. questo dipende anche dal fatto che il tecnico in realtà è un ospite, perchè il vero tecnico è morto, e dal fatto che la reincarnazione della moglie sembra esser molto più cosciente della sua vera natura, quella di copia generata da un ricordo.
soderbergh comunque spiega chiaramente le motivazioni di ogni avvenimento, escludendo il sogno-incubo di kelvin che vede tutto sudato sua moglie moltiplicarsi: non si capisce chi prende le pasticche, ed entra in scena la porta d'alluminio sfondata che è una chiara citazione del film originale, oppure il residuo di un taglio nelle riprese mal effettuato (del tipo: - questo lo tagliamo per abbreviare la durata del film. - ma come, compare in questo piano lungo della scena madre! - dai, tanto nessuno se ne accorge...).
soderbergh propone una visione scarna, lasciando in scena solo il necessario, facendo notare chiaramente allo spettatore ciò che ha importanza nell'evoluzione della storia. la macchia di sangue nella stanza adibita ad obitorio ne è l'esempio più chiaro: è la chiave del film ed è chiaramente visibile già quando clooney entra nella stanza, al decimo minuto di film; in caso però qualche spettatore non l'avesse vista nei dettagli, compare in un'inquadratura dedicata di tre secondi. visto che c'era, poteva anche metterci un sottotolo con scritto: "oh, che stano... dal soffitto goccia sangue!".
il concetto del finale è lo stesso anche se un film finisce per così dire bene, l'altro male. bisogna prenderne atto, è molto più d'effetto il finale di soderbergh: c'è il colpo di scena del tecnico, che si scopre essere un clone ospite, e la scelta del protagonista, che decide di fondersi nel mondo di solaris preferendo l'eterno ritorno dell'uguale del ricordo, ad una vita senza di lei. al pubblico piace quando vince l'amore. e poi sembra che il protagonista viva con la moglie sulla terra, oppure in una dimensione di sogno o di ricordo, non sulla superficie di solaris.
tuttavia, è decisamente più in linea con l'intimismo del film il finale proposto da tarkovskij, nel quale lui torna nel ricordo di casa sua, trovando il padre che brucia quel che resta del passato. quindi il protagonista prosegue senza madre e senza moglie, ma con il padre, che per tutto il film è sembrato abbastanza distante. dall'inchino finale sembra esserci una riconciliazione, ma solo la traduzione dal russo potrà dare risposte.
la scelta degli attori è giusta: bellocci i due della coppia originale, più che bellocci i due della riproposizione. strambi entrambi i tecnici, più significativo l'originale, dal ruolo molto più pregnante di interrogativi e significati; più al passo con i tempi il fisico donna, e per giunta di colore, rispetto all'originale caucasico, calvo, con gli occhiali spessi, entrambi arroccatissimi sulle loro posizioni.
riguardo la fotografia, ovviamente il secondo si avvale di effetti speciali digitali che aggiungono una dimensione molto realistica e futuribile alle scene sulla terra e nello spazio.
tarkovskij utilizza diffusamente l'alternanza colore - bianco e nero, che è sua prerogativa: sottolinea così i binomi vita reale e sogno o ricordo, avvenimento e spiegazione dell'accaduto, vicinanza e lontananza dalla scena. a volte accade che divida in questa maniera anche quel che è e quel che potrebbe o dovrebbe essere, o vorrebbe che fosse. ma questa è solo una mia idea.
tuttavia gran parte della maestria di tarkovskij sta proprio nel fare di ogni inquadratura una composizione in cui la forma si manifesta, senza peraltro l'utilizzo di alcuna postproduzione. quindi il suo lavoro, seppur più anziano di trent'anni, risulta qualitativamente eccellente.
il film di tarkovskij è decisamente colorato, quello di soderbergh molto più cupo. penso che questo fatto sia dovuto ad un rinnovato immaginario collettivo e che non sia una precisa scelta del regista.
si notano alcune influenze del regime sulle scelte coloristiche. sebbene entrambi i film non abbiano alcuna connotazione di tempo, nè di spazio, nel film di tarkovskij si vive in un ovvio paesaggio russo, con betulle, tundra e neve, case di legno chiaro dalle pareti blu lapislazzuli,con tipici ornamenti provenienti da culture ortodosse e con un gran numero di accessori bizzarri. ci sono anche scene di automobili che sembrano girate in giappone, considerate le fattezze delle strade e della segnaletica. l'astronave è ampiamente colorata e contiene stanze arredate e rivestite di legno, come la biblioteca. ci sono pannelli con luci lampeggianti che ci riportano all'immaginario collettivo del tempo, vedi ad esempio i film di carpenter. i corridoi sono a pannelli bianchi e rossi, e danno un'impressione di livrea russa. il razzo contenente la prima copia della moglie di kelvin è bianco e blu, ed ha impresso sulla testata la scritta solaris in caratteri europei, mentre la scritta in russo appare all'inizio, alla fine della parte sulla terra, ed alla fine del film.
nella versione di soderbergh invece il paesaggio è tipico americano, con la metropolitana, con una casa-loft dall'arredo minimale e dai colori opachi, verdi scuri e rossi porpora, con una stazione spaziale asettica, interamente di metallo satinato, in varie tonalità di grigio. non compare peraltro nessuna scritta solaris, fino alla fine del film.
concludendo, il film di tarkovskij entra di diritto tra i migliori film di sempre. la sua riproposizione a cura di soderbergh resta invece solo una buona prova alla regia, essendo la trama praticamente invariata, poichè ha rinunciato alla vera sfida con un mostro sacro preferendo intensificare sulla suspance, tralasciando invece le giuste e dovute riflessioni che un tema come quello della possibilità di un clone, dell'immortalità, della reincarnazione, potrebbe generare. considerazioni che sono dense, pregnanti e frequenti nel film originale. a molti remake può quindi essere applicato il concetto valido per i sequel, che intendono sfruttare il successo di una buona idea fino a quando è possibile, fino a quando tira con il pubblico, fino a quando non si è esaurita o snaturata l'idea stessa. esempi lampanti (e disarmanti!) sono i sequel di capolavori assoluti, come terminator o matrix, per restare nell'ambito della fantascienza. la differenza sta invece nel fatto che i remake sfruttano idee altrui, il che è molto peggio che abusare delle proprie. il risultato è semplice: chiedersi cosa vuole il pubblico, che è la versione buonista (ed io sono un buonista) del concetto "come fare soldi", limita pesantemente i gradi di libertà e la qualità di un'opera, relegando spesso l'arte del cinema ad un mero prodotto. è vero, la confezione è sempre ottima, ma il contenuto lascia spesso a desiderare.
come al solito alcuni amici ed utenti si sono preoccupati per me, che gentili. state tranquilli, sono in grande forma. pensavo che alla fine il sito è mio e in questo spazio ci scrivo quando voglio cosa voglio. non è un diario, si parla principalmente di lavoro, ma potrò anche parlar d'altro.
devo riorganizzare un pò la struttura del sito: ho scoperto che molti di voi appena non sanno dove cliccare, chiudono la pagina ed arrivederci alla prossima volta. questo approcio è da invertebrati comunque, fatevelo dire :) .
lo spettacolo su francesco d'assisi è andato una meraviglia. set meravigliosamente illuminato [la scalinata della chiesa di santa maria dei cavalieri gaudenti], ballerine di tutte le età dirette dalla mia amica alessia mastrosanti, musiche d'eccezione, e poi i miei fondali animati. fare visuals in diretta è stato un vero piacere, e posso ritenermi soddisfattissimo. anzi, diciamo pure che finora è stata la migliore scenografia che abbia mai architettato. fortunatamente c'era pubblico, nonostante fosse uno spettacolo all'aperto a metà ottobre. per chi non ricordasse, era stato rinviato ad agosto causa pioggia. lo ripeteremo comunque portandolo verso altri lidi, perchè per ferentino mi sembra abbastanza sprecato, visto tutto il lavoro che c'è dietro...
anche se è urticante con le sue considerazioni un pò scorrette. mi tratta come se fossi digiuno di qualsiasi nozione, quando invece sono suo padre! e mi costringe anche a scrivere al massimo sessantaquattromila caratteri! guarda che io scrivo quanto mi pare, ok!? e se non la finisci ti spengo!!!
a volte la luna, ponendosi nelle giuste quadrature, fa si che tante persone che sembravano lontanissime ecco, ti si ripropongono, felici di sentirti e disponibili nei tuoi confronti. perchè l'esistenza sia un'alternanza di questi stati, non lo so. ma l'aver agito in modo da non escludere nessuno, ma proprio nessuno, dalla mia vita, ogni tanto mi premia così. e mi fa muy felìz.
a volte succede anche di dire cose bellissime a persone che non sanno apprezzarle. una sincerità incondizionata, l'essere davvero un libro aperto, l'aver fiducia nella comprensione e nella sensibilità dell'altro sembrano non aver più valore. quando succede così, partono lunghi silenzi, taglienti ma assolutamente privi di ogni significato. sembra troppo faticoso cercare, per una volta, di non essere gratuitamente cattivi e ancor più faticoso è trovare un secondo per rispondere con un diamine di segnale stupido, qualsiasi esso sia, per dire: eccomi, ci sono ancora, non ti preoccupare; sono in difficoltà, ma mi farò sentire io appena possibile. perchè le persone siano così svogliate, non lo so. ma l'aver sempre agito facendo un bel respiro prima di parlare o scrivere, pensando che dall'altra parte ogni mia azione potrebbe generare sofferenza, oh, questo si che mi fa muy felìz.
non vuole esser ringraziato, ma lo faccio lo stesso. nella sezione root gallery trovate la bellezza di 10000+ foto di pezzi. quindi writing, stencil, spray can art, cultura hip-hop, urban, aerosol, graffiti, quelli che scrivono sui muri, i disegni con le bombolette, vandalismo, per intenderci con i più diffusi e degradanti (in ordine crescente) pseudonimi con i quali i disinformatissimi media ce ne parlano. buona.
non necessariamente paesi civilizzati danno i natali a gente civile. come fortunatamente nessuno ha notato, anche il mio sito è stato bersagliato da spiders, wanderers e bot spammers. misurando i gradi di libertà dei quali gli utenti attualmente godono, l'unico punto vulnerabile erano i commenti in questo blog, e tànghete: m'hanno fatto. ho dovuto cancellare manualmente circa duemila scempiaggini, chiedendomi di volta in volta, nel macchinoso procedimento, perchè diamine la gente sprechi tempo e risorse per programmare un attrezzo automatico che mandi pubblicità a mezzo mondo. mah. ho inserito comunque la captcha, quel fatto che devi scrivere il numeretto che compare in una immagine, illeggibile finora ad un programma automatizzato. ovviamente arriveranno crawlers dotati di un motore ocr interno (il riconoscimento del testo) e quindi bisognerà rifar tutto daccapo, ma a questo ci pensa poison4wanderers, ovvero lo sciacquone per questi bastardi. è un sito che risucchia i bot automatici in un loop infinito di indirizzi email, form per commenti e forum fasulli, generati casualmente. così i database dei fannulloni si riempiranno d'immondizia a tal punto da esser inutilizzabili. quando proveranno a spammare verso questi indirizzi, gli ritorneranno indietro talmente tanti messaggi da fondergli il computer. you, f*°#in'bastards!
se vi è capitato di dover installare microsoft .net framework per far funzionare una qualche applicazione, sarete probabilmente incappati nel problema dell' autologon disabilitato [ovvero: appena avviate windows vi trovate la schermata di selezione utente, invece di arrivare direttamente al vostro desktop].
microsoft .net framework purtroppo [alla microsoft son patacconi, ormai la notizia è arrivata all'ultima quasar del nostro piccolo universo] crea un nuovo account di nome asp.net machine ... per motivi di sicurezza [ !? :) ], ma facendo questo automaticamente abilita il welcome screen all'avvio, costringendoci a dover cliccare sul nome dell'utente per entrare in windows.
se il problema è asp.net machine, lo possiamo facilmente rimuovere con questa procedura:
cliccate su start >> esegui: nella finestra che vi appare scrivete regedit e cliccate su ok [regedit è una piccola funzione del vostro scadentissimo sistema operativo che permette di editare il registro: sconsiglio vivamente di smanettare nel registro perchè anche chi crede di saper cosa sta facendo combina serii guai; in questo caso, vista la necessità, eseguite scrupolosamente le istruzioni che seguono e scordatevi dell'esistenza di regedit non appena finito];
selezionate il percorso hkey_local_machine \ software \ microsoft \ windows nt \ currentversion \ winlogon \ specialaccounts \ userlist [ vi basterà cliccare man mano sulla lista ad albero: il + rappresenta una diramazione chiusa, se lo cliccate la apre e si trasforma in - ];
osservate che la finestra è divisa in due pannelli: nella sezione a destra cliccate col testo destro del mouse, selezionando nuovo >> valore dword. chiamate la nuova chiave "aspnet" e assegnatele valore "0" [zero] [virgolette escluse].
per tornare come prima eliminate la chiave creata selezionandola con il mouse e cliccando con il tasto destro. è più facile di quel che sembra. quando poi vorrete togliere i quadratini con la freccetta che segnalano che un'icona è un collegamento, e non un programma, chiedetemelo.
post scriptum: come è facile notare, questo articolo è stato letto numerose volte, ed è quindi un problema comune poco trattato sulla rete. perchè, sapete, mi chiedo sempre: "ma chi diamine verrà mai sul mio sito?! e che ci verrà a fare!?". però in questo caso mi rispondo "per una volta ne ho fatta una giusta". l'articolo è scritto per chi non sa tenere nemmeno il mouse in mano, quindi scusatemi per le lungaggini se siete parenti di kevin mitnick. qualora però vi fosse stato utile a risolvere questa noja, vi prego di ringraziarmi con due o tre click aggiuntivi: scegliete un annuncio pubblicitario nella barra laterale, posizionateci il vostro bel cursore sopra, e premete il tasto sinistro [ :) ] .
after installing microsoft .net framework due to an error message [for example: an application needs it to work], you'll probably find windows autologon feature disabled.
microsoft .net framework creates a new account, named asp.net machine for security reasons [ !? :) ], but it automatically enables windows' welcome screen on startup [with its silly user accounts list] forcing us to click on our icon [generally we are the only user!] to login.
if the problem is asp.net machine we can shut down it with these easy steps:
click on start >> run: in the little run window type regedit and click ok [regedit is windows' registry editor: excluding this simple mod, be aware to play with it!];
select path hkey_local_machine \ software \ microsoft \ windows nt \ currentversion \ winlogon \ specialaccounts \ userlist [ click on tree list: + represents a closed branch, clicking on it the branch opens, trasforming it in - ];
note that this window is subdivided in two panes: click in the right section with your right mouse button, select new >> dword value. name this new key "aspnet" and assign it a value of "0" [zero] [with no brackets].
that's all! and if you want to toggle the little squares with an arrow on your desktop icons links, ask me.
post scriptum: this article, as you can see, is written for dummmies. excuse me if you are the king of your keyboard. as you also can see, it is read by quite a large number of people, so: it is a common bug of your shamed sick operating system. if this article helped you in solving this little problem, you can help me with two or three more clicks: chose some ads you like in the right bar of this blog, put your mouse cursor on them, and perform a click with your right mouse button [ :) ] . thank you.
son felice, il lavoro che stò facendo su questo sito funziona. certo, passo qualche sabato pomeriggio davanti allo schermo, ma tanto fa buio presto. se vuoi puoi vedere una [mappa] con la dislocazione geografica dei visitatori al 31 novembre 2006. ci vorranno almeno altri sei mesi, credo. e poi [_piko!] sbrigherà da solo il resto. e me ne andrò volentieri in vacanza.
steal all of this, steal my code, steal my graphics. use it to feel better.
this is copyrighted so you can really steal it.
eventually you will find some crap-pieces of code like "don't right-click" in my escaped! maze. this was only because if you read source code there's no play in gettin out of the maze, cheating about the right place to click.
so, uh: i'm a media pirate. i am a native in the media landscape.
[piko!] scan rileva 357 utenti on line, tra i quali 611 + 1 cercano inutilmente di nascondersi nelle ultime file. forza, venite al primo banco per l'esame.
22/11/2024 @ 23:33:47
che velocità... [piko!] engine ha prontamente eseguito questo script in soli 63 ms
this section contains all the things that made my life what it is.
songs, books, films, artworks, fonts i love, written as lists.