.:a me il palco non piace.
la cosa più importante di questa serata è che il palco ti separa dalla gente. essendo un tipo che getta ponti, non amo quel che separa. mi sono messo al centro della piazza, e mentre facevo il mio lavoretto, chiacchieravo con chiunque passasse di lì. è molto più divertente, mi piaceva il fatto che i curiosi potessero pigiare qualche tasto o cercare di capire le righe di comando. sono molto soddisfatto della qualità del mio operato, anche perchè ho usato la bellezza di quarantasette banchi da venti filmati l'uno [questo vuol dire 47x20=940 filmati diversi, che poi sono un quarto della mia intera base dati]. l'unico neo è che quando hai a che fare con gente alle prime armi, ti guasti solo la vita. cosa vuol dire prendersi delle responsabilità ce l'ho ben chiaro da quando avevo sedici anni, oggi i ragazzi di ventuno ancora non lo sanno.
i dettagli, per chi ha voglia di leggere come la penso, nelle righe che seguono, ma la questione è lunga.
ho ricevuto congratulazioni e dosi di stupore da almeno una quindicina di persone del pubblico e questo mi fa contento. ho dovuto trascrivere i numeri di almeno cinque deejay che, intrippati dalla mia cosa, mi hanno proposto dietro compenso feste a base di gigi d'agostino, che secondo loro tira. questo mi fa un pò meno contento. ho accettato con malcelata insofferenza, ma vedremo quando mi chiameranno quale sarà lo stato delle mie finanze. ho dovuto montare il telo per proiettare da me, e questo non mi fa affatto contento. gli organizzatori della festa allora cosa organizzano?
quel che devono fare è: la pubblicità, procurarsi amplificazione, eventualmente luci, o nel mio caso un posto o un telo dove proiettare, sistemare il tutto in modo che funzioni.
oggi non ho voglia di essere buonista come al solito.
primo: la pubblicità non l'ho vista, nel senso che non ho visto un solo volantino nemmeno accartocciato per terra, nel senso che tutte le persone che ho invitato cascavano dalle nuvole.
secondo: l'allaccio della corrente non c'era. provvidenziale un gruppo elettrogeno, ma la corrente è venuta meno due volte mentre suonavo, con il rischio di fulminare la lampadina del proiettore [nota1: il proiettore è della biblioteca, non mio. ringrazio come al solito roberto ruffini e romeo zuccaro che si fidano di me. nota2: la lampadina del proiettore ha una potente ritenzione del calore, e va sempre raffreddata. la ventola del proiettore infatti continua ancora a girare per un quarto d'ora dopo lo spegnimento, fateci caso. se togli la corrente, la ventola si spegne e non raffredda più, e la lampada perde in luminosità, contrasto, colore o al limite si squaglia.]. la prossima volta comunque mi porterò l'apc, il gruppo di continuità, almeno stò sicuro con gli sbalzi.
terza cosa: avevano sistemato tutto fuorchè le proiezioni. adesso io dico: che m'avete chiamato a fare?
ringraziamo il cielo per la mia indole da boy scout. il telone di plastica spessa me lo sono procurato al volo dagli amici di gaudenti. sono passato alla fornace ed ho preparato delle palanche per farci un telaio. mia nonna ha tirato fuori dai suoi meandri cinquanta metri di corda che aveva nascosti chissà dove, ed la materia prima era disponibile.
sono andato sul posto e, purtroppo per la mia pace interiore, ho dovuto arrabbiarmi. qui il telone no perchè copre l'americana, qui no perchè copri la birra, qui no c'è il paninaro.
perdonate l'egocentrismo, ma se uno deve fare vj-ing vuole che il pubblico riesca almeno a vedere quel che sta facendo, mi sembra il minimo. mi volevano far mettere il telo dietro il palco, oppure quaranta metri più giù, dove c'erano due alberi per attaccarlo. io non ci stò. ho fatto ascoltare ad alta voce quel che pensavo, con mio grande gusto. certo, forse ho ulato qualche parolaccia di troppo, ma i presenti mi hanno scusato, capendo il problema. se il cosiddetto organizzatore non sistema l'indispensabile, qualcuno dovrà pur farlo, e se quel qualcuno sono io non c'è compromesso, si fa come dico io. eh si, in queste cose sono un despota.
primo: la statua di morosini non va coperta, quindi lì scordatevelo.
secondo: il telo deve essere posizionato di taglio rispetto al vento, altrimenti fa vela e pesante com'è si sbraga tutto, ed ammazziamo pure qualche passante.
terzo: si fotta quello della birra, io il telo lo metto di fianco al palco, come un secondo stage.
ringrazio andrea catracchia e matteo che mi hanno aiutato ad arrampicarmi sopra il palo della luce [diamine, non lo facevo così alto lassù!], tenendomi per le braghe e spingendomi da sotto i piedi, e a tendere i cavi. anzi, andrea lo ringrazio due volte perchè ha l'animo del boy-scout come me. pur non entrandoci nulla, s'è rimboccato le maniche senza esitare, quando i cosiddetti organizzatori cazzeggiavano a chiacchiere, birra e fumo. complimenti alla serietà, si respirava responsabilità nell'aria.
ringrazio anche mirko bellotti, che conosco da quando andavo al grest da bambino, che ora lavora per l'associazione terra e libertà: tra un diverbio e l'altro è riuscito a convincere il segretario del sindaco, gianfranco fiorini, che forse era il caso di usare la palma per assicurare il telone, come cercavo di spiegare da circa un'ora e mezza. e poi m'ha procurato da guerina anche una panchetta, che uno organizza un concerto e non porta nemmeno due cavalletti e una palanca per appoggiarci le attrezzature, che furbizia.
anche se con un'ora di ritardo comunque funzionava tutto. poi quando c'è la musica i diverbi per me cadono nell'oblio. dalle otto e mezza ho cominciato a mischiare roba e non mi sono fermato fino all'una: più che altro perchè c'era un sacco di umidità e s'era fatta la condensa su tutti gli strumenti. francesco zero3 esponeva finalmente sue stampe, mi ha fatto anche qualche scatto. fernando m'ha fatto la cortesia di prendere un'altra palanca in cantina. poi c'era luca d'amato un pò fracico di vino all'etanolo, acquistato al torchio per tre euro da er gomma de nettuno, che tizio. ho stentato a riconoscere due ragazze, che non vedevo veramente da tempo. poi marco cianf se ne esce col telo microforato, addirittura. matteo e fabiana mi portano le noccioline, e ne regalo una a ilaria per farle fare una risata, stava un pò in paranoja. jean mi fa accomodare al volante della sua bmw z4 3000i, con hard top, tutta argento. uau. pomi si gusta la selezione dei miei video guasti. descio dava la festa di addio al celibato, sono mancato, l'ho salutato via video. ogni tanto emanuele ciuffo passava per due chiacchiere, e mi portava da bere [meno male che c'era lui!]. il padre di gabriele almeno ha avuto l'accortezza di offrirmi da mangiare, mi sembrava proprio il minimo. abbiamo chiacchierato, regolato un pò meglio i toni al mixer, mi ha presentato franco marinelli. il colmo però è arrivato nel finale. sirio m'ha aiutato a smontare il tutto alle due, allora sono andato al banco a chiedere di offrirgli almeno una birra, eravamo abbastanza provati. questi che fanno invece? mi fanno aspettare lì dieci minuti, non mi considerano proprio, e davanti a me staccano il barile della spina e se ne vanno.
sono gesti di superbia che non sopporto, è una questione di principio. uno lavora dalle sei del pomeriggio alle due di notte, sono ben otto ore e tu, che ci svolti pure, non gli offri nemmeno una birra.
ho detto "guarda, lascia perde..." e me ne sono andato. è assurdo. le persone così io le chiamo infami.
per sbollire ho accompagnato sirio e mi son fatto due passi con ciuffo. meno male, che un attimo dopo hanno pure fatto a pizze.
in definitiva, per me tutto bene. gli amici sono amici e si vedono al momento del bisogno. tante volte anch'io ho pagato l'inesperienza, l'importante è non farsi fregare anche una seconda volta. e comunque la prossima volta mi porto il megafono, almeno faccio un pò l'mc che la gente proprio non capiva cosa stesse accadendo. perle ai porci.
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