mettiamo il caso che io sia un ventenne.
e mettiamo che studi una facoltà scientifica, che mi piaccia arte, comunicazione e grafica, e che sia amante di musica, cinema, videogiochi e libri.
mettiamo che abbia una certa idea di legalità, pochi soldi in tasca, tanta voglia di fare.
e la necessità lavorativa di servirmi di certi strumenti, per ricerca ed evoluzione personale.
e la necessità spirituale di alleviare tutte le sofferenze e le frustrazioni di cui la vita è disseminata.
mettiamo che voglia esser al passo coi tempi, che voglia anche svagarmi un pochino, e che non abbia troppe pretese nello stile di vita.
mettiamo anche che riesco a metter da parte 20 euri al mese e decida di privarmi di una discreta bevuta e mangiata, in favore di una connessione internet a banda larga, ipotizzando già il possesso di un computer.
mettiamo infine che abbia l’intenzione di guadagnare una certa autonomia rispetto al nucleo familiare, o che comunque mi scocci un pò esser continuamente foraggiato da mammà.
e che faccia questo ragionamento per un anno.
e che voglia limitare il problema solo ai soldi, in una visione parziale, non considerando nemmeno tempo e pazienza.
e che voglia esser buonista, approssimando e stimando le spese per difetto.
veniamo ora alle tesi [dopo tutte stè ipotesi…].
c’è la retta universitaria che son 1.400 euro.
ci sono i libri, almeno 1 per esame, per 3 esami ogni ciclo, per 4 cicli con il nuovo ordinamento.
un libro originale costa dai 30 euro in su, per 12 libri fan 360 euro, quindi diciamo almeno 400 poichè la stima è veramente bassa [fisica dello stato solido di charles kittel costa ad esempio 59.90, quindi da sola vale 2 libri!].
fotocopiati invece costerebbero tra i 5 e i 10 euro l’uno, e la quantità in genere aumenta, perchè uno se ne va in biblioteca, se li fa prestare e se li fotocopia, per studiare di più, capirci qualcosa e soprattutto vedere oltre. quindi diciamo 25 libri a 7 euro l’uno, fan 175 euro.
ipotizziamo anche un tot di fotocopie e dispense stampate con il computer, per il costo di un toner: 70 euro.
abbiamo però una linea adsl, e conosciamo perfettamente .pdf e .djvu, e pure chi li ha inventati [siano lodati]. abbiamo scaricato il mulo o il torrente e cerchiamo i nostri buoni libri. ampliamo la nostra biblioteca a 5.000/6.000 volumi, con qualche ricerca ed un cero alla madonna per gli amici russi che scansiscono pagine dalla mattina alla sera: dopo dici lo stakanovismo.
pur mettendoli a 10 euro l’uno [impossibile, vista la qualità delle pubblicazioni che si trovano] abbiamo un risparmio di 50.000 euro.
capisco che non avremo mai il tempo di leggerli tutti, ma è bello regalarli agli amici, che son cose sempre graditissime.
quindi diciamo 40 libri: risparmiamo comunque 1.200 euro. e poi guadagnamo tutta la cultura che ha un valore inestimabile.
ci piace il design e l’arredamento, la tecnologia ed i computer, quindi ci scarichiamo anche un pò di riviste, dacchè leggerle in bagno sullo schermo del pc è una goduria. science, nature, scientific american, le scienze di le monnier, le infinite riviste di pc, typo magazine, private, elle, casabella, domus e architecture&design. magari anche qualche fumetto e qualche libro strano, tipo quelli sugli accostamenti di colore, sull’aerosol art oppure sugli scacchi, che son proprio figate.
un abbonamento da studente a science costa 75 dollari, moltiplicato per tutte queste riviste e libri, fanno 700 euro buoni di risparmio.
aggiungiamoci anche l’affitto che son tra i 300 ed i 400 euro, quindi 3.600 euro annui.
ci son poi le bollette, ad almeno 50 al mese tra gas [ehm… cosa?!], luce ed acqua. quindi 600 euro, ricordando che tutti questi conteggi sono stilati su base annua.
non stiamo consideriamo il mangiare ed il vestire, ma almeno la macchina si! rigraziando papà che naviga tranquillo in prima categoria, paghiamo 350 euro di assicurazione, più 136 di bollo per la nostra [nostra…del papà!] diesel mille-e-quattro.
no, la benzina noooo…! andiamo piano, non cazzeggiamo troppo, non facciamo i tamarri [che le gomme costano anche più della benza!] e mettiamo 10 euro a settimana [uguale viaggiare proprio a risparmio!]: 520 euro annui, un autentico miracolo con i tempi che corrono.
ma c’è anche chi la macchina non ce l’ha. ok, facciamo conto che stiamo a piedi: 1 euro al giorno per i mezzi fanno 300 euro annui, ricordando però che il birg costerebbe ben 9 euro, e che con un bit puoi fare una sola corsa in metro. ma complicheremmo troppo la questione.
meglio comprarsi una bicicletta: 50 euro una tantum e si viaggia tutto l’anno. e una cerata impermeabile. e guanti e giubbotto. e pure una bella catena col lucchettone da 10 euro, và!
ora: la nostra vita sociale fa abbastanza schifo, quindi pur volendo evitare tutte le feste a pagamento [ovvero precludersi qualsiasi club e serata con buona musica, dipende dai gusti] non ci resta che sederci sul bordo di un marciapiede, per terra a largo degli osci, oppure andare ad un rave! in genere ai vernissage si mangia gratis: non una cena, ma è qualcosa. alle presentazioni dei libri no. alle sedi dei partiti politici solo in casi eccezionali. alla mensa della caritas se dai una mano nessuno ti negherà mai un piatto di pasta e fagioli. certo, se siamo fighetti il goa costa 20 euro, se siamo sensibili un concerto di pianoforte son 50 euro, se siamo acculturati l’opera ne costa 200. il museo vaticano 25 euro quindi no… potremmo andare al cinema!
a proposito, abbiamo conosciuto un ragazzetta proprio a modo e magari riusciamo ad accordarci per un film. scopriamo che il cinema in prima costa 12 euri: - gasp! - lasciamo perdere! ma non ci scoraggiamo: abbiamo sempre internet, no!? al di là del fatto che la rete sia abbastanza ignorante per quanto riguarda la pellicola [il 90% è porno, di quello più squallido che ci sia] diciamo che con pazienza e nottate a scaricare, ci facciamo una nostra bella collezioncina di 1.000 film storici, belli, importanti, spensierati, come vi pare: che ognuno ha i suoi gusti ed è meglio così. 600 film, per 5/6 a dvd, sono 100 dvd, alla modica cifra di 13 euro comprati di contrabbando: che qualcuno aveva pensato bene di alzare i prezzi perchè i dischi li comprano solo i pirati.
tutto questo ha un costo di gestione, ma con i 12 euro di un singolo dvd, il ragazzo in questione ne compra uno spindle di 50. e risparmia una cifra stratosferica: 100 film a 10 euro l’uno, fanno 1.000 euro! e chi ce li ha!? e in più possiamo godere di qualsiasi videoclip musicale, scempiaggine, pubblicità o programma-televisivo-che-ci-siamo-persi [tipo la divina commedia recitata da benigni, oppure sabina guzzanti censurata, oppure beppe grillo che non lo vuole nessuno in tv] quando vogliamo [qui i più maligni aggiungerebbero il porno gratis… ma noi si tralascia allegramente]. e la tv la buttiamo, che tanto non la guarda nessuno.
anzi, ci giochiamo ai giochetti vecchi! per una serata con gli amici maschietti è l’ideale: rimediamo una vecchia consolle a cartucce, o scarichiamo il mame con i suoi infiniti roms. e ci portiamo a casa in un botto 20 anni di giochi pixellosi, con cui siamo cresciuti. dovendo comprarli originali [lasciamo perdere i prezzi di allora, cerchiamoli su ebay] scopriamo che possiamo trovare una consolle tipo la playstation con 20 giochi discreti, di cui 3 belli, a 150/200 euro. ed un super mario per nes a soli 3 euro. ed un coin-op con golden axe a 170 euro. quindi facciamo 50 bei giochi a 5 euro l’uno [ma dai!!!]… quel diamine di mame vale 250 euro! più un sacco di risate insieme…
oppure facciamo un lan party con un bel punta & clicca, oppure uno sparatutto in prima persona: son pur sempre 49 in tasca, al prezzo di un pò di impazzimento per le crack sempre più arzigogolate che si inventano. mettiamo 5 giochi l’anno, son altri 200 euro buoni.
comunque, cinema e videogiochi a parte, spendiamo tutti i nostri risparmi in un lettore mp3 da 200 euro [trovato miracolosamente indovinate dove?!], e ci buttiamo dentro tutto quel che ci piace. ah, dimenticavamo: la musica!
la musica è la cosa che fa proprio di più di qualsiasi altra per uno studente. ti tira su, ti da la carica, ti viene incontro quando vuoi deprimerti, ti rilassa, ti fa compagnia quando sei solo, o cammini, o sei sui mezzi, o c’è rumore. la musica ti piace un sacco. consumi un sacco di dischi: ne hai 3.000! come, tremila!? ma se costano 10 euro l’uno [a dir poco…]! ma son 30.000 euro di roba! e mettiamo che all’anno se ne ascoltino 100, son pur sempre 1.000 euro di risparmio.
il ragazzo in questione lo sa benissimo che non è uguale ad un cd originale, ma quando può quelli originali, proprio quelli che lo han salvato in quel momento strano della vita e che son dischi che si porterebbero nella tomba… beh, se li compra per davvero. ma solo quando arrivano a costare 5 euro perchè son diventati dei classici.
ma ora basta a fare gli spendaccioni. bisogna lavorare sodo perchè, pur risparmiando un sacco di soldi e permettendoci dei lussi - forse non ce ne accorgiamo - incredibili [vorrei vedere leonardo, mozart o rimbaud con tutto stò materiale cosa avrebbero mai combinato!], bisogna metter qualche lira in saccoccia. anche perchè non possiamo risparmiare dei soldi che non avremmo da spendere!
allora, il ragazzo dell’ipotesi dicevamo che tiene molto alla sua formazione: si documenta, si accultura, impara il fai da te che è meglio e si impegna. scarica software costosissimi [quando non disponibili open source ovviamente] che però impara ad utilizzare leggendo manuali [scaricati] e walkthrough [scaricati] e guardando video di spiegazioni [scaricati] e partecipando a forum [ah, meno male, questi sò gratis]. mettendo insieme tutta la voglia di fare, le conoscenze acquisite con le giuste letture [infiniti libri e riviste specialistiche di arte, fotografia, tipografia] ed i software ecco: potenzialmente si potrebbe trarre guadagno, realizzando lavori per altri.
partiamo dal più classico degli esempi: il sito dell’amico commerciante. i libri per studiare dhtml, xml, java, ajax, asp, php e pure action script li abbiamo già considerati. ma i programmi: no!
la suite per design o web di adobe, che è il punto di riferimento [anche perchè, avendo acquisito macromedia, ha abolito la concorrenza] costa pur sempre più di 4.000 euro, e qui non ci piove: non ci sono sconti sulle licenze ed il software è indispensabile.
e pur facendo ricerche che durano mesi in cerca di risorse valide che siano anche gratuite, mettiamoci che c’è la necessità di fotografie da stock, al prezzo di 3 euro l’una. più un set di illustrazioni vettoriali a 50 euro. più il font giusto per il logo al prezzo di 60 euro. più un particolare plugin al prezzo di 40 euro. più un cms o modulo flash al prezzo di 150 euro [santo open source! che Dio ti benedica!]. più il template al prezzo di 100 euro [ma sappiate che possedere un template unico può costare anche 2.500 euro]. qui siamo su cifre astronomiche!
e si può andare anche oltre sul software, per chi studia materie scientifiche è pane quotidiano: matlab viene 2.400 euro, mathematica 1.800 dollari. 3d studio max costa 3.000 sterline addirittura. maya 7.500 dollari. per non parlare di ableton live o adobe premiere, sempre gettonatissimi. nel portatile di uno studente [che ha un certo tipo di interessi] girano quindi tranquillamente almeno 20.000 euro di software pirata l’anno. tutto a fin di bene, perchè i ragazzi studiano, sbagliano ed imparano.
l’importanza educativa di tutto il materiale che consumano i giovani di oggi è innegabile.
ora il ragazzo dell’ipotesi non ha grandi vizi, all’infuori del sesso sicuro, ma che vizio poi proprio non è. niente fumo, niente erba, niente cocaina, niente eroina, mdma, speed, lsd, peyote ed altre droghe esotiche e/o artificiali. se avesse una sola di queste necessità, partirebbero almeno altri 300 euro, con in più un malessere psicologico enorme nel caso il piatto piangesse.
il succo di tutto è: ma questi soldi, chi ce li ha?! e chi ce li da?!
facciamo il totale: siamo intorno ai 18.000 euro di materiali di consumo, tutti a dir poco indispensabili alla vita di oggi, finalizzati all’esser inseriti in una società [appunto, quella del consumo! non siamo ipocriti…] dinamica, ad esser al passo coi tempi ed avere le competenze giuste [soprattutto quelle extracurricolari] per il mondo del lavoro. se il lavoro non c’è, possiamo sempre arrangiarci con tutte le cose che abbiam imparato scaricando e scaricando materiale. tutto al prezzo di 240 euro di banda larga, 800 euro di computer ed una piccola obiezione di coscienza. piccola perchè questo sistema è veramente troppo più grande del ragazzo dell’ipotesi e troppo malvagio ai suoi occhi.
robin hood sindaco allora.
e pensare che in questo non è compreso in alcuna maniera vitto e vestiario, e tutta una serie di altre cose [ad esempio possibilità di avere un compagno/a, e le inevitabili, interminabili telefonate] che quantomeno non ci fanno pensare allo stato di frustrazione in cui viviamo [commentate su quel che mancherebbe, e su quel che è a carico della famiglia!].
ma la cosa più grave di tutti è che, con questo sistema, il ragazzo in questione non potrà mai permettersi di rischiare il poco denaro che possiede in una sua attività, investendolo in idee. per avere 18.000 euro l’anno, bisogna lavorare, ed anche sodo: e chi lavora sodo non studia. un ricercatore universitario prende 816 euro al mese, che fanno 10.000 euro circa l’anno. e pensa alla stabilità di una casa, una famiglia, degli investimenti in idee ed attività.
quali soluzioni allora?
non ci siamo proprio, non vi pare?
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piko!
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