:. il festone al mattatoio
di piko! (del 03/06/2007 @ 14:36:07, in _muy felìz :., linkato 1903 volte)
il mattatoio è un locale eccezionale. già il nome ed il carattere con cui è scritto in rilievo valgon la pena di andarci. ha i muri talmente spessi che se suoni a tutto volume e chiudi le porte, fuori non si sente nulla. allora ho provato ad organizzare un festa, ma non è venuto quasi nessuno che non faccia parte della cerchia più stretta di amici. cosa dire? diecimila morti a ferentino, solo che nessuno se n'era mai accorto prima d'ora.
per questo urlo a tutti coloro che son stati invitati e non son venuti: voi non vivete, ammazzate il tempo!
eleonora mi fa notare che a dir così sono saccente e pieno di me: ma come posso rispondere quando da una vita cerco di far muovere qualcosa, e non ottengo nulla? eppure insisto, diamine!
a ferentino non c'è nulla, e tutti si lamentano. allora organizziamo qualcosa: te lo snobbano.
facevamo teatro, e non veniva nessuno. pubblico fr!fanza, che alla fine me la son cantata e suonata da solo, e non la legge nessuno. apriamo il nostro centro d'aggregazione a san valentino, e fallisce miseramente due anni dopo. abbiamo la nostra associazione onlus, e son solo fatiche non retribuite. passo allora ad un'associazione culturale, e agli spettacoli non viene nessuno, non li capisce nessuno, non interessano a nessuno.
qual è allora la natura del pubblico? non sono fatto per fare il pubblico, e quindi non lo so. e come si muovono le masse? cosa tira, cosa vogliono? glielo darò!

è un dubbio grosso, ormai di esibizioni ne avrò fatte più di un centinaio.
allora c'è chi dice: mica lo devi fare per il pubblico, lo devi fare per te! giusto, infatti mi sento benissimo e son felice. ma non mi basta, perchè quando uno cerca di dare un senso alle cose, oltre che una forma, si aspetta che il pubblico percepisca quel senso. un pubblicitario nella mia situazione dovrebbe suicidarsi: gli acquirenti non capiscono il messaggio che vuol veicolare!
allora c'è chi dice: si, ma tu fai delle cose assurde! e certo, che dovevo metter su una cover band di lucio battisti? se uno ha un suo stile, una sua linea di ricerca personale, mica può riproporre cose già esistenti nell'immaginario collettivo... va avanti per la sua strada. chi vuol fare la rivoluzione, non si adatta al mondo: chiede al mondo di adattarsi.
infine, i migliori dicono: eh, ma ferentino è morto! cosa pretendi? perchè, forse roma è una piazza migliore? sono stato a manifestazioni in cui si stentava a raggiungere le cento persone, su una base di almeno un milione di giovani potenziali target. e poi, se ferentino muore, qualcuno dovrà pur prestar soccorso!
il fatto è che di voglia di fare ce n'è davvero poca: ferentino è il paese degli ignavi, della gente che non ha voglia di mettersi in discussione, perchè provare dei sentimenti è faticoso e rischioso per l'equilibrio interiore [si... quale!?]. tutto resta come in passato, come nell'800, come nel 200 avanti cristo: solo una ristretta cerchia possiede la mentalità necessaria, l'apertura d'orizzonti, a volte anche la cultura, per apprezzare le varie forme in cui si manifesta il gran dolore d'esser uomo. allora, lasciamo perdere i discorsi del tipo le masse, le masse, che tanto son una platea di pecoroni.
resta sempre vero il fatto che si apprezza molto di più un solo spettatore che discute, che pone domande, che cerca di capire, rispetto a folle inconsapevoli, e dubbiose perfino della loro stessa identità.

essendo il pragmamistico, dico: soluzione. apro un sito che si chiamerà ferentino - il paese degli ignavi. e magari faccio pure la parodia di qualche girone dell'inferno dantesco. ci metto su tutti i problemi del nostro paesello, che tanto son certo che qualcuno aprirà gli occhi.