.: parental lock, splatter & videogames
Parental lock, splatter e videogames
Ho combattuto la seconda guerra mondiale con le forze alleate. E poi l'agente Blasckovitz non ha preso nemmeno una medaglia perchè la missione era top-secret. Pensa che mi sono nascosto su un campanile di Zelezna Vrata, sul fronte serbo-croato, per sparare a chiunque passasse con un fucile Mauser, rubato ad un tedesco. Ho esplorato i sotterranei di questo mondo con il solo scopo di depredare signorotti medievali e valorosi cavalieri dalle ricchezze accumulate, che li appesantivano un pò, diciamolo pure. Nei panni di un boss mafioso, senza il minimo scrupolo ho fatto fuori le gang rivali, come Benny Blanco dal Bronx con Carlito Brigante, tra finissime polveri di cocaina che si alzano al sibilare dei proiettili. Pensa di quali effetti speciali è capace la mia scheda video. Ho messo sotto passanti tra secchiate di sangue ed organi sul lunotto, così potevo guadagnare i soldi per assettare l'auto, che si ammacca pure quando li colpisci... Ho ucciso anche l'Home Improvement Killer (quello del Silenzio degli Innocenti), entrando nel suo covo tra farfalle, luci che tremano e pavimenti che scricchiolano.
Senza pietà, sangue e morte al buon prezzo di un cd masterizzato.
Secondo voi è fuorviante per un ragazzo, magari di età inferiore ai 14 anni? Subliminalmente non è forse trasmesso un concetto positivo di quello che si può generalizzare con violenza, o guerra? Ed il maggior numero di utenti rientra proprio nella fascia degli adolescenti...si, quegli anni in cui non si è "nè carne nè pesce", quelli della formazione di una propria mentalità, della scelta degli ideali a cui aderire, da consegnare alle generazioni successive.
Andiamo un pò oltre, almeno nel quotidiano. Accendo la televisione. Scandali di violenza. E sesso. Immagini esplicite e toccanti. Allora accendo la radio, magari vado nel megastore di dischi. Ancora violenza e, guardacaso, ancora sesso. Ma queste cose fanno ascolti...si vende finalmente! Quale immagine di normalità può essere trasmessa ai piccoli da tv, anche dalle poche che si salvano (come quelle musicali, che almeno cercano di spingere un barlume di cultura, ma solo in terza serata!), in cui all'orario dei cartoni del pomeriggio, è in rotazione materiale quantomeno poco ortodosso (pubblicità ambigue, videoclip provocanti...)?!?
Forse il problema non ci tange, siamo maggiorenni, ne abbiamo già viste di ogni. Ma un giorno ci troveremo a fare i conti con i nostri figli. Forse siamo cresciuti proprio in quel periodo di transizione in cui dal proibito si passa al giusto. Certo, che "noia" i nostri genitori, si perdevano tutto questo, mentre noi possiamo ora godercelo quando e dove vogliamo. Vuoi mettere l'impatto di un film con scene esplicite, rispetto a quelli più castigati del passato? O di una canzone in cui finalmente ci scappa quella parolaccia che tanto serviva per rendere l'idea? O di quel giochetto in cui finalmente se ferisci qualcuno alla spalla, mentre si accartoccia su se stesso, vedi il sangue scorrere? Realismo, maggiore coinvolgimento emozionale del pubblico, migliore riuscita indubbiamente. Essendo un patito di musica, cinema e videogames non posso che condividere, ma faccio parte di un pubblico adulto, diciamolo questo. Ora invece si tende all'eccesso e, visto il dilagare della pirateria, non è poi così difficile per un minorenne procurarsi questo tipo di materiale...le generazioni future risentiranno senza ombra di dubbio di questo clima di rilassamento, dal punto di vista dell'educazione al rispetto e alla tolleranza.
Ecco allora la necessità dei parental lock, che considerata però la crescente furbizia, i cuccioli d'uomo riusciranno a gabbare. E' quindi fondamentale il ruolo formativo di genitori, fratelli e sorelle. A volte ripenso a quelle partite di pallone da piccoli, sporchi di fango, oppure a quando andavamo a "costruire", dopo disegni e progetti. Un'infanzia tra il verde, a correre con amici e amiche, senza tv, senza videogiochi, allungati sul divano a mangiare cioccolata. Dall'esperienza di animatore, ma ricordiamolo, in primis educatore, mi viene da piangere solo a guardare quanto sono innaturali i comportamenti dei piccoli di oggi. Non dico strani, quanto alienati: non un minimo di curiosità, linguaggio già adulto, non più ingenui, senza sogni, senza fiabe, ma ancora troppo giovani per avere degli ideali. Crescono così, nell'apatia e nell'asocialità, fortunatamente con pochi pregiudizi razziali e sugli handicap, almeno quello. Alcuni bambini hanno giornate già impegnatissime, magari togliendo tempo alle attività che gli vengono più naturali, come fare casino, come fare i bambini. Ben venga una formazione sociale e culturale, sport o musica, ma a volte mi viene da pensare, vedendoli così differenti da com'eravamo bimbi negli anni 80 (e tutt'ora siamo!): "sarà lo stress da bambino del 2000...".
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