.: writing: gli stili
di piko! (del 13/08/2003 @ 18:01:42, in _muy felìz :., linkato 3210 volte)
una piccola introduzione alla cultura hip-hop
il fenomeno writing: gli stili

tralasciamo le origini, la diffusione e le varie branche di questa cultura, in favore di una discussione prettamente artistica sugli stili, utilizzando un linguaggio semplice, anche se a volte sarà necessaria qualche chiosa.

writer, nell'accezione italiana, è colui che dipinge, e non scrive mi raccomando, su una superficie.
writing è un lungo percorso di evoluzione dello stile di scrittura, che parte da forme elementari via via elaborate, sintetizzate o stilizzate.
la scelta del posto dipende da valori di visibilità al pubblico, e dalla qualità della superficie stessa.
in fatto di visibilità però, il vero writer presta particolare attenzione e rispetto per il lavoro degli altri.
sono quindi banditi monumenti e località archittettonicamente rilevanti, treni e metropolitane, e gli oggetti di proprietà privata.
restano ovviamente tutte quelle strutture di dominio pubblico, che donano alle metropoli quel loro caratteristico grigiore. ecco l'importanza del tocco colorato, che si fonde con il messaggio sociale.

il significato del writing infatti è tra i più elementari, scrivere il proprio nome in maniera più o meno elaborata, per delimitare la propria zona o per farsi notare negli ambienti.
questa però è roba da americani, e nel mio personale parere il writer non è un cane che fa pipì ad ogni angolo. sarò riduttivo, ma il significato di lotta tra bande rivali non ha ragion d'essere in europa.
rimane quindi una pura esercitazione di stile, con un messaggio vincolato ai sentimenti.
intendo dire: ogni opera d'arte ha i suoi simbolismi, che variano da stile a stile. i significati sono però quelli dell'esperienza personale dell'autore, che egli e solo egli conferisce con le proprie tecniche.

sottolineo infatti molto spesso la necessità di spazi adibiti all'espressione di questo tipo di creatività, che è istintiva e comunemente diffusa: chi di voi non ha mai scritto su un muro, nel bagno alle medie magari, una frase, una dedica, il proprio nome?

altro punto è il vandalismo. qui nasce la confusione.
chi prende il writing per arte non contempla il vandalismo, per il semplice motivo che gli fa schifo.
vedere in centro cinquanta metri di muro coperto semplicemente da tags (le firme brevi con cui si identifica un writer - nient'altro che un nome d'arte) è a dir poco dissacrante, mentre trovare zone abbandonate a se stesse in cui si cerca un rimedio al degrado (case popolari, stazioni, strutture abbandonate) ci dovrebbe far pensare a quanto senso civico ha chi dipinge, e lo fa ovviamente a sue spese.

il wild style, e tutte le sue evoluzioni, è la tecnica più complicata, in quanto necessita di una lunga preparazione nell'elaborazione delle forme (lettering = creare le lettere, perchè di tali si tratta), di un certo studio sul colore e sugli effetti desiderati, e soprattutto di un impegnativo lavoro nella resa in grandi dimensioni e su superfici che non sono di certo tele per la pittura. certo, esistono anche writers che dipingono su tela, ma in genere sconfinano in contaminazioni di vario genere. nel wild style è compreso lo stile puppet, ossia quelle simpatiche caricature e deformazioni di oggetti e persone, rifinite ed ombreggiate con cura, che eventualmente compiono azioni in mezzo alle lettere.

a titolo informativo, esistono anche throw-up (fatti conoscere, ma letteralmente vomito), ossia delle forme (diversi però dalla tag) senza colorazione nè riempimento, con cui si intende solo farsi conoscere in giro. è in pratica un disegno poco elaborato e velocemente riproducibile, e c'è chi ne fa anche quaranta uguali di fila sullo stesso muro. è superfluo dire infatti che questo stile è pura spazzatura.
lo straight-edge e top-to-bottom consiste nel trovare una superficie grande e visibilissima (go straight edge = vai direttamente al meglio) da colorare da capo a piedi (ecco il significato di top-to bottom). la difficoltà consiste nell'eludere sorveglianze ed affini, creando un pezzo (questo il nome tecnico del disegno) di qualità.
bombing è invece andare in gruppo, trovare una superficie grandissima dove possono esprimersi tutti, e fare dei pezzi di dimensioni esorbitanti, di stile semplice, senza colorazioni particolari. in genere si fanno i contorni neri e si dipinge d'argento o bianco il resto. dimenticavo, per dimensioni esorbitanti intendo dire anche venti metri.

certo, se vi ritroverete sotto casa un bel wild style siatene fieri. vi dò un consiglio...non riverniciate.